
Il traffico nella Zona di Identificazione Aerea di Taiwan non sembra diminuire, anzi, la presenza di aerei cinesi cresce esponenzialmente fino a registrare un picco di 18 ingressi nello stesso giorno.
Nello specifico i velivoli di Pechino sono ripartiti in: otto caccia Shenyang J-16, quattro caccia Shenyang J-11, quattro caccia Chengdu J-10 e due bombardieri Xian H-6.

I bombardieri H-6 sono stati fotografati con quattro missili supersonici anti-nave YJ-12 mentre accedevano alla ADIZ di Taiwan dal quadrante sud-ovest.
Nelle ultime settimane le azioni di Pechino si sono intensificate in tutti i domini: terra (esercitazioni militari con lancio di missili balistici), cielo (continue incursioni nella ADIZ di Taiwan), mare (sommergibile cinese avvistato vicino al Giappone) e spazio (lancio di una navicella simile all’ X-37B). Le Forze Armate cinesi si sono inoltre addestrate a eseguire operazioni di sbarco su larga scala.
Non sembra dunque attenuarsi la tensione nella zona. Il problema è che, in questi casi, la possibilità per entrambi gli schieramenti di “sbagliare” è molto alta. E’ dunque importante che Taiwan e Pechino abbiano un canale di comunicazione, stile “linea rossa”, per lo scambio diretto di informazioni. Un eventuale “isolamento” o errata valutazione della situazione potrebbe portare ad una escalation incontrollata.
Missile supersonico YJ-12
Il missile YJ-12 è in grado di raggiungere una velocità massima di Mach 3,2 ad alta quote e Mach 2 a basse altitudini. Ha una gittata minima di 250 e massima di 400 km. E’ dotato di una testata convenzionale tra i 205 ed i 500 kg.

Secondo l’ intelligence si tratterebbe di una versione allungata del missile sovietico Kh-31 (“Krypton” secondo la NATO). Può eseguire anche manovre evasive. Esiste la versione “terrestre” con circa 300 km di gittata ed anche una versione, CM-302, per l’esportazione.