fbpx

I BMP-1 greci e svedesi

L’NVA (Nationale Volksarmee) fu, in relazione all’equipaggiamento ed addestramento, uno dei più forti eserciti del Patto di Varsavia dotato di un gran numero di moderni sistemi d’arma. Nei magazzini giacevano grandi quantità di pezzi di ricambio, forniture mediche, equipaggiamenti NBC, munizioni a altro materiale.

Il Material Depot Service Gesellschaft (MDSG) fu incaricato di prendere in custodia questo materiale per censirlo e conservarlo rendendolo sicuro. L’eredità della DDR contava:

  • 767 aerei (elicotteri, aeromobili ad ala fissa), tra i quali 24 MIG 29 immessi in servizio con la Luftwaffe;
  • 208 navi
  • 2.761 carri armati
  • 133.900 veicoli a motore
  • 2.199 pezzi d’artiglieria
  • 1.376.650 armi da fuoco
  • 303.690 tonnellate di munizioni
  • 14.335 tonnellate di carburanti e materiali per la pulizia.

Questi materiali si trovavano in ottime condizioni d’uso ed essendo appetiti da molte Forze Armate furono rivenduti a prezzi d’occasione portando, nelle casse della Repubblica Federale Tedesca, circa 1,2 miliardi di marchi.

BMP-1 ex DDR

Tra i beneficiari di questa grande quantità di veicoli dell’ex Patto di Varsavia spiccano due paesi occidentali che acquisirono IFV (Infantry Fighting Vehicle) del tipo BMP-1, la Grecia e la Svezia.

IL “CASO GRECO”

All’inizio degli anni ’90 l’esercito Greco acquisì, dalla Germania, 500 BMP-1P già appartenenti alla NVA (Nationale Volksarmee – esercito della DDR) che furono consegnati tra il 1992 e il 1994.

Le forze armate greche, che hanno apprezzato molto l’IFV per affidabilità. manovrabilità e flessibilità tattica, lo hanno sottoposto a miglioramenti per allinearlo con gli standard della NATO.

BMP-1A1 OST

In particolare gli interventi hanno riguardato:

  • Montaggio di lanciafumogeni Wegmann da 76 mm (identici a quelli installati sui Leopard e sull’IFV Marder) sul retro della torretta;
  • Sostituzione delle luci notturne;
  • Eliminazione della rampa per il missile 9M14 Malyutka (AT3 Sagger in codice NATO);
  • Sostituzione della botola del capocarro;
  • Installazione di una mitragliatrice Browning M2 da 12,7 sul tetto della torretta;
  • Sistema antincendio dei serbatoi di carburante posto nei portelloni posteriori.

Con queste modifiche il veicolo assunse la denominazione di BMP-1A1 OST (a volte anche BMP-1A1GR1) e, secondo il periodico Military Balance 2018 (redatto dall’IISS – International Institute for Strategic Studies di Londra), nel 2017 risultavano in servizio 398 dei 500 BMP1 originali.

Nel 2010 l’Esercito Greco rendendosi conto che l’armamento originale, composto dal cannone 2A28 Grom da 73 mm e la mitragliatrice Pulemyot Kalashnikova PKT da 7,62 non risultava essere idoneo ad affrontare i moderni scenari, emanò un nuovo requisito per migliorare la potenza di fuoco dei propri BMP-1.

A causa della grossa crisi finanziaria che colpì il Paese, il programma slittò e, solo nel 2014, l’Esercito iniziò le prime prove montando un complesso binato antiaereo ZU-23-2 da 23 mm al posto della torretta del BMP-1; i complessi ZU erano stati acquisiti, dalla Germania, nello stesso periodo in cui furono forniti i BMP-1.

BMP-1 ammodernato con complesso binato ZU-23-2 da 23mm

L’integrazione del complesso binato aveva l’obiettivo di aumentare la capacità di contrastare fanteria appiedata, i veicoli leggermente blindati ed i velivoli (elicotteri e UAV principalmente). I lavori vennero svolti presso il 308° deposito dell’Esercito Greco mentre le prove valutative vennero svolte, a partire dal 2017, a cura del 96° Comando della Guardia Nazionale.

Le prove ebbero successo e la modifica di altri veicoli è stata pianificata ma, a causa delle suddetta crisi finanziaria, non riveste caratteristica d’urgenza.

IL “CASO SVEDESE”

Il 2 settembre 1994, la Svezia firmò un accordo con la Germania per l’acquisto di 433 IFV BMP-1 appartenenti all’ex DDR. Dei 433 veicoli, 83 vennero destinati ad essere usati per le necessarie parti di ricambio, mentre i restanti 350 sarebbero stati immessi in servizio attivo con le unità svedesi. Nel maggio 1997 lo Swedish Defence Matériel Administration firmò un contratto di circa 25milioni di dollari, con l’officina VOP 026 della Repubblica Ceca, per la manutenzione e la modifica di 350 IFV BMP-1 appartenenti all’ex NVA da assegnare all’Esercito Svedese.

PBV 501

I BMP-1 migliorati, ridenominati PBV 501 (Pansarbandvagn 501) furono consegnati alle unità meccanizzate svedesi tra il 1998 e il 2001.

In dettaglio le modifiche apportate ai BMP-1 sono le seguenti:

  • rimozione della rampa di lancio per missili controcarri 9M14 Malyutka (AT3 Sagger in codice NATO);
  • montaggio di un sistema di sicurezza che impedisce l’uso delle armi a “portelli aperti”;
  • bonifica dell’amianto;
  • montaggio di un sistema per l’estinzione di incendi senza “freon” utilizzabile sia in maniera automatica che manuale;
  • sostituzione delle luci notturne con luci standard NATO;
  • sistemazione delle batterie in un comparto ermetico ventilato;
  • montaggio di ottiche standard NATO;
  • montaggio di staffe interne per la sistemazione delle armi in dotazione alla fanteria svedese;
  • nuove radio;
  • nuovi tubi di scappamento.

I veicoli sono stati mascherati con la classica livrea mimetica dei veicoli terrestri svedesi in tre toni con forme geometriche.

L’impiego nei reparti svedesi

Inizialmente i PBV 501 dovevano essere assegnati alle Norrland Brigades (Brigate di fanteria specializzate nel combattimento in zone sub-artiche) ma, vista la limitata capacità di movimento dei PBV in ambiente innevato, furono destinati alle brigate di fanteria mentre le Norrland Brigades vennero equipaggiate con veicoli MTLB (PBV 401) anch’essi acquisiti dalla NVA.

PBV 501

I PBV 501 furono assegnati ai seguenti reparti:

  • Brigata Varmland di Kristinehamn
  • Livren Grenadier Brigade di Linköping
  • Brigata Smaland di Eksjö
  • Halland Brigade di Halmstad
  • Battaglione granatieri di Borensberg

La rivendita all’Irak

Con il Försvarsbeslutet 2000 (Decreto della difesa 2000) le Brigate di fanteria sono state sciolte e l’Esercito Svedese ha deciso di radiare dal servizio i propri PBV 501; i 335 veicoli in servizio furono venduti alla la società statale ceca VOP-026 (la stessa che aveva ammodernato i BMP-1 prima dell’entrata in servizio con le forze armate svedesi) che aveva manifestato la necessità di sostituire i BMP-1 in dotazione all’Esercito Ceco.

BMP-1 iracheno

A seguito della compravendita, i media scoprirono che la Repubblica Ceca era stato solo l’intermediario e che i veicoli erano stati destinati alla società privata Excalibur e che quest’ultima poi aveva venduto 250 PBV 501 all’Esercito Irakeno; in Svezia questa attività creò un grosso scalpore in quanto la politica svedese sull’esportazione delle armi è molto severa ma, essendo i carri di origine tedesca, la Ditta Excalibur aggirò le leggi svedesi chiedendo l’autorizzazione tedesca per l’esportazione dei veicoli.

Ovviamente i due “casi” sono differenti soprattutto sotto il punto di vista dell’impiego effettivo dei veicoli.

La situazione attuale

In particolare la Grecia, colpita da una crisi economica senza precedenti, è costretta a tenere in servizio il veicolo pur essedo ormai obsoleto affiancandolo agli APC M113 e “Leonidas” mentre la Svezia li ha sostituiti completamente con i nuovi IFV CV90, Patria AMV (Armored Modular Vehicle) ed i Patria Pasi.

Articolo precedente

La Norvegia aumenta la spesa militare ma niente sistema missilistico NATO

Prossimo articolo

Taglio drastico per l’Esercito di Seul

Articolo precedente

La Norvegia aumenta la spesa militare ma niente sistema missilistico NATO

Prossimo articolo

Taglio drastico per l’Esercito di Seul

Ultime notizie

Ultime notizie