La Marina Militare sta sottoponendo ad ammodernamento la classe Gaeta formata da otto unità cacciamine. Sei delle otto unità hanno completato i lavori di ammodernamento (Viareggio, l’ultima unità rientrata in servizio) con l’ultima coppia, composta da navi Chioggia e Rimini, su cui sono in corso i relativi lavori.
Il programma di ammodernamento è partito poco più di dieci anni fa con un contratto di circa 200 milioni di euro sottoscritto da SGD-DNA Navarm nel 2009 ed è stato curato dal raggruppamento di imprese guidato da Intermarine, societa’ del gruppo Immsi – Rodriquez Cantieri Naval con Thales e Leonardo che per la parte elettronica, rispettivamente, forniscono il sonar 3D a profondità variabile 2093 e il CMS aggiornato allo standard SSN-714(V)4. Sono stati installati anche nuovi sistemi di comunicazione nonché sbarcate le vecchie mitragliere Oerlikon da 20 mm risalenti al Secondo Conflitto Mondiale e sostituite con mitragliatrici pesanti calibro 12,7 mm utili anche per far brillare a distanza ordigni affioranti oltre che assicurare la difesa ravvicinata delle unità.
Il sonar 3D Thales 2093 ha preso il posto del originario SQQ-14(IT) e serve per la ricerca e classificazione di ordigni a profondità variabile; rispetto il vecchio sonar, ha un campo d’azione molto maggiore e prestazioni migliori in acque basse basse e non per la ricerca delle mine da fondo.
Oltre l’aspetto elettronico, le navi sono state sottoposte a lavori strutturali di una certa importanza per permettere l’installazione del nuovo sonar, della nuova camera iperbarica e per il trasporto dei ROV.
Inoltre, i Gaeta hanno ricevuto una nuova camera iperbarica (in container climatizzato) e veicoli sottomarini ROV Pluto Gigas 110 per identificare le mine e distruggerle con la carica esplosiva trasportata vicino al bersaglio e Pluto Plus entrambi di IdRobotica (già imbarcato sulle navi della I serie); il Pluto Gigas può operare fino a 600 m dalla nave in condizioni di corrente marittima. Inoltre, i cacciamine Gaeta sono dotati di ROV MiKi (Mine Killer) sempre di IdRobotica; si tratta di sistemi “a perdere” perché in caso di identificazione positiva della mina ed in seguito alla decisione del pilota, il detto ROV può essere esploso insieme alla mina. MIKI soddisfa il requisito di un rapido sminamento in situazioni di crisi.
Foto Marina Militare