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I cacciamine del nuovo secolo

Il 22 maggio 2019 Belgium Naval & Robotics, il consorzio multinazionale guidato da Naval Group e ECA Group uscito vincitore dalla gara internazionale indetta dalle Marine Belga ed Olandese, ha ricevuto da parte di detti Paesi l’ordine per la costruzione di dodici cacciamine, sei per ciascuna Marina, ad un costo totale di circa due miliardi di euro. Si tratta di unità altamente tecnologiche e dotate dei più avanzati sistemi anche a controllo remoto.

Scendendo nel dettaglio, le dette unità avranno una lunghezza di 81,4 metri, una larghezza di 17 metri ed un dislocamento di 2800 tonnellate. L’autonomia dovrebbe essere nell’ordine di 6500 km. Inoltre il cacciamine deve poter essere in grado di mantenere per lunghi periodi una velocità di 15 nodi ed avere abbastanza scorte per assicurare una permanenza in mare di 30 giorni. Naval Group, a patto che non insorgano problemi, prevede di iniziare la costruzione del primo cacciamine nella prima metà del 2021 con la relativa consegna alla Marina Belga nel 2024. Non c’è ancora certezza sull’equipaggiamento finale di cui saranno dotate le unità, ma non mancano gli indizi. Il Segretario di Stato per la Difesa Belga, Barbara Visser, in risposta ad una interrogazione parlamentare, ha riferito che il sistema radar prescelto sarà acquistato in Gran Bretagna mentre il sonar di rilevamento delle mine sarà di fornitura francese. Molto probabilmente il radar sarà lo AWS-10 2D prodotto da BAE Systems. A completare la suite sensoristica sono previsti i sensori elettro-ottici Sea Eagle FRCO ed il Sea Eagle FCEO prodotti dalla britannica Chedd Dynamics e dalla danese Terma. Relativamente l’armamento prodiero permane ancora incertezza in quanto sono previste almeno due varianti di configurazione: una più leggera e l’altra con il cannone/mitragliera BAE Systems/Bofors 40 Mk 4 da 40mm idoneo ad ingaggiare bersagli navali ed a contribuire alla difesa antiaerea delle unità.

L’unità mentre si appresta a calare in acqua l’Inspector 125
(foto di Belgium Naval & Robotics)

I cacciamine saranno dotati di un USV (Unmanned Surface Vassels) del tipo Inspector 125, un drone sottomarino Seascan che identifica le mine e un drone K-Star C che è in grado di effettuare operazioni di sminamento. L’USV può inoltre trainare il sonar T17-M di ECA che può essere impiegato per dragare le mine.

L’imbarcazione a controllo remoto (USV) Inspector 125
(foto di Eca Group)

I battelli a controllo remoto, quando non impiegati o in manutenzione, trovano spazio nell’ampio hangar sotto il ponte di volo dal quale possono operare elicotteri a controllo remoto come il Schiebel Camcopter S-100. Il sistema di discesa in acqua e recupero è stato appositamente studiato per consentire le operazioni di carico/scarico nel più breve tempo possibile.

Scheda di missione di neutralizzazione di una mina. Il focus del progetto è l’impiego di mezzi a controllo remoto
(foto: Defense)

Il consorzio Belgium Naval & Robotics, guidato da Naval Group con la partecipazione di ECA Robotics Belgium, opererà principalmente tra Francia e Belgio; in quest’ultimo Paese è previsto un impegno a lungo termine con l’istituzione di due sussidiarie, la Naval Group Belgium e la ECA Robotics Belgium. Lo scafo dei nuovi cacciamine sarà costruito in Francia mentre le sovrastrutture saranno allestite interamente in Belgio.

Si tratta di un progetto sicuramente interessante per le marine europee nonché uno dei primi ad essere specificatamente progettato per impiegare sistemi “unmanned” che stanno conoscendo sempre maggiore diffusione anche nel campo navale e, nel caso di unità cacciamine o dragamine, offrono indubbi vantaggi aumentando la zona d’operazione dell’unità madre nonché la sicurezza degli equipaggi impegnati, oltre a migliorare in modo esponenziale le capacità di intervento, stante l’alto numero di usv controllabili dalle singole unità.

È assai probabile che anche la Marine Nationale opti per questo stesso tipo di unità contromisure mine o per un’unità strettamente derivata, ripercorrendo la strada dei cacciamine del tipo Tripartite che equipaggiano da circa trent’anni le Marine Francese, Olandese e Belga.

Per quanto riguarda la Marina Militare sono ancora in servizio i cacciamine classe Lerici realizzati da Intermarine (Sarzana) negli anni 80′ del passato secolo, di cui le prime due unità (Lerici e Sapri) sono state poste in disarmo nel 2015, unitamente alle più recenti e più performanti otto unità della classe Gaeta, recentemente, sottoposte ai lavori di ammodernamento. Nella programmazione a medio termine, la Marina Militare prevede di dotarsi di unità di nuovo tipo, con dislocamento superiore a 1.000 tonnellate, impiegabili anche per compiti di pattugliamento, con maggiore velocità di punta e di crociera, fornite di ponte di volo per uav del tipo elicottero (il RUAV AWHero di Leonardo è un ottimo candidato grazie alla flessibilità di payloads traspirtabili da questo velivolo) e dovrebbero imbarcare armamento presumibilmente più consistente rispetto alle attuali dotazioni di bordo dei cacciamine Gaeta.

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