Le più importanti unità della Royal Australian Navy (RAN), i tre cacciatorpediniere classe Hobart, hanno raggiunto la piena capacità operativa (FOC).
Queste unità di difesa d’area hanno raggiunto la capacità operativa finale dopo che la terza nave, la HMAS Sydney, ha completato con successo le prove e le valutazioni al largo delle coste degli Stati Uniti e del Canada.
Gli Hobart impiegano una serie di sistemi in comune con la Marina degli Stati Uniti, il che consente alle navi australiane di essere completamente intercambiabili con la US Navy.
I cacciatorpediniere Hobart rimarranno in servizio per i prossimi trent’anni e saranno aggiornati costantemente nelle armi e nei sensori per mantenere i vantaggi in termini di capacità espressi da queste unità.
La HMAS Sydney è rientrata in Australia dopo una serie di prove eseguite con successo, tra cui lanci di missili contro bersagli supersonici che volavano anche a bassa quota.
La classe Hobart sarà impegnata per assicurare la difesa antimissile australiana e dei Paesi Alleati, la difesa antiaerea a lungo raggio, il contrasto di superficie e la lotta antisommergibile.
Gli Hobart sono navi che dislocano oltre 7.000 tonnellate costruite attorno al sistema AEGIS formato dal radar phased array Lockheed Martin AN/SPY-1D(V) che opera in banda S. Possono imbarcare fino a 234 uomini tra equipaggio ed altro personale.
Le unità Hobart, Brisbane e Sydney sono armate con un sistema Mk 41 a 48 celle verticali (VLS) per missili RIM-66 Standard 2 in grado di ingaggiare aerei e missili nemici a distanza superiore a 150 km, RIM-162 Evolved Sea Sparrow Missile e con 2 lanciatori quadrupli per missili AGM-84 Harpoon Block II.
Completano l’armamento 1 cannone Mk 45 da 127 mm che sarà in grado di impiegare munizioni a lungo raggio a sostegno delle forze di terra , 1 CIWS Phalanx da 20 mm, due impianti Typhoon per mitragliere M242 Bushmaster da 25 mm, due lanciasiluri binati Mk 32 Mod 9 per siluri antisom MU90 ed un elicottero medio MH-60R Seahawk.
Foto Ministero della Difesa dell’Australia/Peter Beeh