Air Force Magazine ha pubblicato i dati su cui si stabilizzerà l’USAF nei prossimi anni.
Non mancano le sorprese e le conferme delle mosse che l’USAF sta studiando e posto in essere per la sostituzione dell’attuale linea caccia.
L’USAF ha comunicato al Congresso che intende procedere nel breve-medio periodo al ritiro di 421 caccia sostituendoli con 304 velivoli di nuova generazione.
I risparmi così ottenuti derivanti dell’impiego di una flotta più contenuta numericamente saranno destinati all’acquisizione di nuovi sistemi, come il caccia Next-Generation Air Dominance alla fine di questo decennio ed un nuovo caccia multi-ruolo, chiamato MR-X, nel prossimo decennio 2030.
I 421 aeromobili che saranno prossimamente ritirati includono la messa fuori linea totale della vecchia flotta F-15C/D di circa 234 aeromobili, entro la fine del 2026. La flotta F-16 sarebbe ridotta di 124 aeromobili, per lo più da quelli denominati ” pre-blocco “, o modelli più vecchi, lasciando una forza di 812 velivoli delle “più recenti” versioni C/D, entro la fine del 2026. L’aereo d’attacco A-10 sarebbe ridotto dagli attuali 281 a 218 entro il 2023, pur continuando il programma di ammodernamento in atto.
Per controbilanciare queste pesanti uscite entro il 2026, l’USAF immetterà in servizio 84 F-15EX e 220 F-35A.
Ma la scure si abbatterà anche sugli F-22 la cui sostituzione graduale inizierà a partire dal 2030. Il Raptor nelle intenzioni dell’USAF dovrà essere sostituito dal NGAD che, almeno inizialmente, sarà un velivolo pilotato. Infatti, l’F-22 assorbe grandi risorse ed il mantenimento delle capacità operative nel prossimo decennio non è considerato economicamente sostenibile per far fronte alle nuove minacce.
Per il programma MR-X, come per il NGAD, si farà largo ricorso alle metodologie digitali per abbattere tempi, costi e problemi di sviluppo, nonché a tecnologie già mature e testate.
Obiettivo dell’USAF è abbattere i costi di mantenimento degli attuali caccia che sono “saliti alle stelle” e non più sostenibili nel medio-lungo periodo, anche per la progressiva ed inesorabile obsolescenza che richiede sempre maggiori investimenti per contrastarla.
Infatti, l’età media dei velivoli da caccia e di attacco dell’USAF raggiunge i 28,5 anni. L’USAF già mette in conto che i nuovi velivoli che usciranno dai programmi NGAD e MR-X saranno in grado di far fronte alle minacce che all’epoca saranno attuali e che dovranno accrescere le prestazioni in corso d’opera, con programmi di aggiornamento cd. a spirale.
L’USAF intende procedere a ridurre le linee operative dalle attuali sette a quattro più la linea A-10 che rimane indispensabile per le missioni di appoggio tattico, in attesa che si renda disponibile un nuovo velivolo che potrebbe essere a pilotaggio remoto, in grado di poter sostituire il prezioso Thunderbolt.
Lo MR-X dovrà essere in grado di assumere le funzioni di oltre 600 F-16C/D che continueranno ad essere aggiornati per rimanere in linea oltre il 2030. Chiave di volta del programma MT-X dovrà essere il contenimento dei costi e la capacità di operare anche in contesti operativi non fortemente contrastati. Lo F-35A potrebbe prendere il posto degli F-16 C/D ma solo se i costi di gestione continueranno a decrescere sostanzialmente.