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I sottomarini russi si esercitano nel bypassare la NATO

I tempi di “Caccia a ottobre rosso” sembrano non essere tramontati, anzi, negli ultimi tempi i sottomarini rappresentano una minaccia sempre più crescente nei mari e oceani del mondo.

I servizi d’informazione norvegesi hanno svelato alla testata NRK una operazione sottomarina segreta russa tesa a dimostrare che la componente subacquea della Marina russa della Flotta del Nord è in grado di uscire dalla propria base, nella Penisola di Kola, e navigare indisturbata nel mar norvegese o di Berents creando minacce potenziali anche per gli stessi Stati Uniti spingendosi nell’Atlantico. Aggirando la sorveglianza della Norvegia e della NATO.

Sono impiegati circa dieci sottomarini dei quali almeno otto sono nucleari. L’intero viaggio tra le basi della Flotta del Nord e la regione di Murmansk avviene in immersione.

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P-3C norvegese presso la base aerea di Andøya

I servizi di intelligence sottolineano di essere a conoscenza della posizione dei sottomarini russi. Questa attività di ricerca è il motivo per il quale c’è una intensa attività di volo nella base aerea di Andøya dove sono dispiegati i P-3C norvegesi.

Ma dove sono posizionati? Due sottomarini nucleari sono a ovest dell’Isola degli Orsi tra Svalbard e la costa della Finlandia, altri due a sud ed ad est dell’Isola degli Orsi dalla parte del Mare di Barents mentre altri due sottomarini, classe Sierra, si trovano nella parte settentrionale del Mare norvegese per esercitarsi ad operare in acque profonde.

L’intera operazione dovrebbe avere la durata di 60 giorni.

Il ministro della difesa norvegese ha affermato che le operazioni sottomarine russe in area non sono una sorpresa e seguono un trend incrementale.

GIUK Gap

GIUK Gap

L’intelligence aggiunge che il reale motivo dell’operazione è dimostrare che sono in grado di avvicinarsi alle coste degli Stati Uniti, entrando nell’Atlantico il più possibile. Naturalmente il percorso obbligato è il passaggio attraverso il GIUK gap.

Se dovesse venire meno la capacità di pattugliare e fermare i sottomarini nemici attraverso il GIUK gap da parte delle Forze del Patto Atlantico le linee di rifornimento della NATO sarebbero a serio rischio.

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