Israel Aerospace Industries (IAI) ha recentemente ottenuto un contratto da 200 milioni di dollari per fornire servizi di sistemi aerei senza equipaggio (UAS) ad un Paese asiatico, la cui identità non è stata fornita, in relazione al velivolo aereo a pilotaggio remoto (UAV) Heron.
Per IAI questo è il quarto contratto di grande valore annunciato dall’inizio dell’anno.
La famiglia Heron guida la gamma di UAV di IAI. I vari modelli Heron sono impiegati regolarmente per missioni operative da oltre 20 clienti in tutto il mondo.
Controllato a distanza dalle navi o da stazioni a terra, l’Heron supporta missioni di terra e marittime contro sottomarini ed unità di superficie. Trasmette le relative informazioni mentre è in volo sul mare a tutti i velivoli e navi che partecipano alla missione.
L’Heron UAS, un UAV MALE (Medium Altitude Low Endurance) può essere dotato di sistemi di comunicazione LOS o SATCOM ed offre flessibilità operativa “long runner” con decollo, atterraggio e controllo remoti automatizzati, senza la necessità di dispiegare un posto di controllo vicino alla pista.
L’India probabile acquirente
Secondo fonti di stampa indiane, sarebbe proprio l’India il cliente non comunicato di questo contratto. Infatti, l’India ha necessità sempre crescenti di sorveglianza marittima, contrasto dei sottomarini ed interdizione di superficie vista la crescente attività aeronavale cinese nel bacino del Indo-Pacifico e del Mar Arabico.
L’Aviazione di Marina indiana gestisce già l’UAV Heron (ed il Searcher II) in due gruppi di volo ed ha piani per raddoppiare la consistenza.
Il contrasto di superficie ed antisom è prioritario per l’India; Nuova Delhi ha ordinato in un primo tempo 8+4 velivoli MPA Boeing P-8I e successivamente, nel 2019, altri sei velivoli P-8I proprio per far fronte alla attività aeronavale cinese.
Fonte e foto Israel Aerospace Industries (IAI)