Il 31° Stormo dell’Aeronautica Militare ha sede presso l’aeroporto di Ciampino nei pressi di Roma.
I compiti istituzionali del 31° sono due: provvedere al trasporto di Stato ed al trasporto sanitario nazionale/internazionale d’urgenza.
E’ da sempre al centro di grandi polemiche mediatiche, perché, a torto, si identifica la flotta in dotazione come “gli aerei blu”, richiamando le autovetture di Stato definite auto blu.
Il 93° Gruppo e il 306° Gruppo sono i Gruppi che hanno in carico la flotta di Stato che, prima particolarità, non è di proprietà del Ministero della Difesa ma della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
I velivoli sono comunque dotati di Matricole Militari MM.
I Gruppi sono due unità storiche dell’AM con eventi storici significativi.
Il 93° Gruppo ha in carico i Falcon 900 Easy ed EX (3 in tutto), denominati VC900, e gli elicotteri AW139 denominati UH e VH 139.
Il 306° Gruppo, in cui ho prestato servizio, sono dotati dei Falcon 50, denominati VC50, ed Airbus 319CJ, denominati VC319.
Peculiarità del 31° Stormo
Il 31° Stormo ha la peculiarità di essere inserito nella catena comando dell’AM, alle dirette dipendenze della Squadra Aerea, ma “gestito” dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
All’interno del Governo, infatti, vi è un Sottosegretario o un Ministro che ha la delega per i voli di Stato, il quale raccoglie le varie esigenze del Governo e della Presidenza della Repubblica e, quindi, assegna i velivoli spesso in coordinamento diretto con il 31°.
Nel corso di questi ultimi anni sono cambiate molte situazioni per rendere il 31° non più un elemento estraneo alla Forza Armata come era un tempo. Il fatto che la Presidenza del Consiglio gestisse direttamente i velivoli, infatti, provocava problemi all’Aeronautica Militare.
I velivoli
Falcon 50 (VC50)
A metà anni ’80 arrivò a Ciampino il primo trireattore francese. Una macchina che ha fatto la storia del 31° e che ancora oggi garantisce h24 il servizio di trasporto sanitario. Le macchine in origine furono quattro, ma nel 2006 una coppia di velivoli, dopo una una mancata cessione, fu piazzata sul mercato civile privando di fatto il 31° di due macchine preziose.
Dassault, il costruttore francese, per i due Falcon 50 dell’AM ha creato un programma unico di estensione della vita utile di questa macchina eccezionale che ha accumulato migliaia di ore di volo.
Oggi, il VC50 è praticamente solo impegnato nel trasporto sanitario nazionale, poiché ritenuto troppo “piccolo” dai nostri politici/governanti che lo trovano scomodo.
Le eccezionali performances a terra lo rendono unico per alcuni aeroporti dotati di piste corte. Da anni si parla di una sostituzione del cinquantino (il nick del 306°) ma, alla fine, resta sempre li e rimane il pilastro del 31° Stormo. Un vero “caccia” travestito da aereo VIP.
Falcon 900 (VC900 A e B)
Il 900 è l’evoluzione ingrandita del Falcon 50. La fusoliera è più grande sia in larghezza che in lunghezza, il che lo rende decisamente più comodo. Ha l’accesso interno al bagagliaio e ha circa 1000 miglia nautiche in più di range rispetto al modello precedente.
Del 50 ha mantenuto però le incredibili performances al suolo, rimanendo un velivolo unico nel suo genere. In origine ne sono stati acquistati cinque; due velivoli, matricole 62171 e 62172, sono stati posti all’asta nel 2015.
Le versioni sono due e la differenza sta nell’avionica.
Una versione è dotata di un’avionica mista analogico digitale (EX) con vecchi monitor CRT, mentre la versione più moderna ha quattro display di grandi dimensioni configurati a T che contengono tutte le informazioni necessarie alla condotta ed al monitoraggio dei sistemi. E’ chiamato Easy cockpit. Per il resto i velivoli sono identici.
Il Falcon 900EX ha una configurazione unica dedicata al Presidente della Repubblica. E’ comunque impiegato da altre autorità di Stato ma non per il trasporto sanitario.
Airbus 319 CJ (VC319)
A marzo del 2000 arrivò, in sostituzione dei mitici DC9, il primo A319CJ. L’aereo è un classico 320family ma allestito in configurazione Corporate Jet. Ha infatti una configurazione interna particolare con un mini appartamento dotato di bagno con doccia. Nella parte anteriore sono presenti poltrone larghe molto comode, nella parte posteriore normali sedili per il seguito delle autorità, delegazioni, ospiti, giornalisti.
Altra peculiarità è che nei vani bagagli sono presenti fino a 7 serbatoi supplementari che ne estendono l’autonomia notevolmente. L’unico difetto è la lentezza se paragonato ad altri biz jets con i suoi .79/.8 in crociera; d’altronde è una macchina pensata per il medio raggio commerciale che ha in quelle velocità il massimo rendimento energetico su tratte tipiche da 60/120 minuti. In origine ne sono stati acquistati tre Airbus A319CJ; il velivolo con la matricola 62173 è stato ceduto nel 2005 alla Turchia. Successivamente, è stato ordinato un nuovo esemplare, matricola 62243, consegnato nel 2006 riportando il numero di velivoli disponibili a tre. Ma nel 2015 l’esemplare con matricola 62174 è andato all’asta più volte andata deserta.
L’impiego istituzionale: il Trasporto Autorità ed il Trasporto Sanitario
Trasporto Autorità di Stato
Il 31° Stormo assicura il Trasporto delle Autorità dello Stato, in primis il Presidente della Repubblica (PR), i Presidenti di Senato e Camera dei Deputati nonché il Presidente del Consiglio dei Ministri (PCdM).
Anche i membri del Governo, come detto, possono richiedere ore volo per i loro dicasteri, come le commissioni parlamentari di entrambe le Camere.
E’ brutta usanza con i nuovi Governi che s’insediano strillare sempre al taglio della flotta e/o a drastiche riduzioni delle ore volate.
Alla fine dell’anno, qualunque sia il Governo, le ore sono quelle o aumentate di un 2-3%.
C’è anche chi ha sventolato la messa in vendita dei velivoli di Stato, ma il prezzo totalmente fuori dalla realtà di mercato ha vanificato più volte il tentativo.
Una nota meriterebbe l’A340 che ha prestato servizio brevemente al 31° ma distaccato presso Fiumicino per le sue dimensioni.
L’idea, totalmente sbagliata, è stata generata durante gli accordi tra Etihad ed Alitalia, senza consultare in alcun modo l’Aeronautica. La vicenda ha avuto un tristissimo epilogo con costi pazzeschi per i contribuenti. E non è ancora del tutto finita con l’aereo che giace, praticamente abbandonato, in un hangar dell’aeroporto di Fiumicino, con un contenzioso tra Etihad e Stato Italiano sul contratto di leasing ancora in atto e lungi dall’essere concluso.
Un’aereo veramente inutile per quel lavoro.
Trasporto sanitario d’urgenza
Il trasporto sanitario d’urgenza è assicurato a tutti i cittadini italiani, anche residenti all’estero, tramite le Prefetture e/o le Ambasciate all’estero.
E’ un servizio del tutto gratuito di grande utilità che non tutti conoscono. E’ attivo 365 giorni l’anno h24 e si avvale di due velivoli del 31°, talvolta coadiuvati dai P180, dai C130J/C27J, dai 767 o da velivoli civili, pronti a decollare in 2 ore dalla chiamata.
E’ molto impegnativo per l’organizzazione ma dona tanto ai cittadini che purtroppo ne devono usufruire.
In genere i casi più frequenti sono gli “Imminente Pericolo di Vita” (IPV) che richiedono il trasporto immediato di pazienti presso ospedali specializzati. Spesso sono bambini o addirittura neonati. C’è una notevole carica emotiva nello svolgere queste missioni, ogni minuto può fare la differenza e gli errori, tipici dell’uomo, devono essere ridotti ai minimi termini, eliminarli è purtroppo umanamente impossibile.
Altro impiego gravoso è l’espianto di organi: infatti, nel momento in cui si ha disponibilità di un donatore si porta l’equipe per l’espianto e si attendono dalle 8 alle 12 ore, spesso in attesa sull’aereo o in luoghi di fortuna. Quando l’equipe medica ha terminato comincia il lavoro vero per gli equipaggi: la distribuzione degli organi presso tutti gli ospedali in lista. Dando la priorità agli organi che hanno poche ore per essere utilizzati dal momento dell’espianto.
Dalla morte di una persona alla vita per tanti, bisogna correre, spesso con più aerei. Se un’organo scade è un fallimento per tutti, per l’AM, per il Sistema Sanitario Nazionale, per chi ha bisogno di quegli organi e magari per incompatibilità li ha attesi per lungo tempo.
In certe occasioni invece si va a prelevare italiani all’estero che hanno bisogno, sempre per motivi sanitari urgentissimi, di rientrare in Italia.
Lo stesso purtroppo che accade con i militari in missione che rimangono feriti ed hanno quindi urgenza di rientrare in Italia o raggiungere strutture sanitarie adeguate all’estero vicine ai luoghi di missione.
Considerazioni
Tutti gli Stati del mondo occidentale hanno una flotta di Stato. Più grande, più piccola, con aerei più grandi, più piccoli.
Quindi MAI storcere il naso quando si parla di 31° Stormo che anzi, caso unico, svolge anche il servizio di trasporto sanitario gratuito.
Se qualcosa si può recriminare è sul trasporto di Stato che, a seconda dei personaggi, assume realtà diverse. Non ha importanza il colore politico del Governo di turno, tutti finiscono per usare, talvolta abusare (le interrogazioni parlamentari e le “reprimende” della Corte dei Conti ne sono testimonianza), del trasporto di Stato.
Molto è stato fatto per evitare trasporti decisamente inopportuni e molto per limitare lo sperpero di ore volo, unificando sullo stesso aereo diverse esigenze.
Molto di questo è dovuto ad un grande funzionario dello Stato, di altissimo livello intellettuale, che ha pensato le procedure ottimizzando le operazioni nel rispetto del cittadino italiano che paga le tasse e consente l’acquisto e l’impiego di queste macchine.
Prima del 2000 un Presidente del Consiglio stabilì che un Paese europeo dovesse avere velivoli europei, per cui si decise l’acquisto di Airbus e Falcons. Va detto che altri Paesi europei, anche più importanti, non guardano all’origine del velivolo.
La flotta ha passato i 20 anni di media, senza contare l’immortale Falcon 50 che ne ha 35 anni di servizio!
Sarebbe il caso di pensare ad una progressiva sostituzione dei mezzi e ad una riorganizzazione.
Inutile comprare aerei con la scusa del trasporto sanitario che poi sono impiegati per altre esigenze.
Avere un paio di aerei dedicati al trasporto sanitario nazionale sarebbe gradito, non adattati ma con configurazioni MedEvac dal costruttore.
Per il trasporto di Stato i 319 sono ancora utili, sicuramente gli interni sarebbero da rivedere. In caso di revisione della flotta due sarebbero meglio, ma per ora va bene così, rimanendo l’unico velivolo da trasporto a lungo raggio.
I Falcons 900 e 50 andrebbero invece sostituiti. Come detto un paio dedicati al traporto sanitario e due o tre dedicati al trasporto di Stato. Cosa prendere? Difficile a dire. Servirebbero macchine in grado di volare almeno 5000 miglia nautiche per raggiungere destinazioni tipiche senza scalo come avviene ora con i 900 che hanno poco più di 4000 miglia nautiche.
Con i recenti accordi con Gulfstream forse si potrebbe riprendere in considerazione il costruttore americano per ottimizzare la manutenzione con il vicino centro di Pratica di Mare (RM). Di sicuro i 550 non sarebbero l’ideale, sono macchine particolari, senza slats, che richiedono piste lunghe non sempre disponibili in Italia o in Europa. Forse sarebbero meglio i nuovi G500 o G600, fly by wire con slats, sempre che sia prevista una configurazione MedEvac che oggi c’è solo sul G550 (almeno così risulta da sito Gulfstream). Con i G500/600 si avrebbero più di 5000nm (addirittura 6000 con il G600).
L’importante è non fare il gravissimo errore dei “vicini di casa” dell’Eni che hanno abbandonato i prodotti Dassault in favore di quelli Gulfstream ma che hanno acquistato ben 3 modelli diversi, con diversi type ratings e diverse manutenzioni, aumentando notevolmente i costi d’esercizio.
Una flotta omogenea di 4 o 5 velivoli abbatterebbe notevolmente le spese ed aumenterebbe l’operatività con equipaggi integrati dei due Gruppi.
Bombardier produce ottime macchine ma sarebbe logisticamente poco logico e costoso avere in linea macchine diverse con costruttori diversi.
Rimanere con Dassault? Il costruttore francese sta per consegnare i primi Falcon 6X che sarebbero anche adatti, ma servirebbe un’intesa nuova sul centro manutenzione di Ciampino e sul futuro della flotta di Stato italiana. Onestamente il costruttore francese in questo momento non sembra essere molto competitivo.
Va detto che da molti anni non c’è un politico che abbia speso una parola in favore dell’aggiornamento flotta del 31° Stormo. A breve i costi, già pazzeschi per i Falcon 50, saranno altissimi anche per i 900, ma si preferisce evitare di evidenziarlo. Quindi torna utile il motto “non badiamo a spese per risparmiare”.
E’ evidente a tutti che in questo momento la politica italiana non abbia voglia di esporsi a “facili” critiche. Servirebbe qualcuno che non guardi al prossimo semestre ma a 5, meglio 10 anni, investendo nel lungo termine, considerato che si tratterebbe di acquistare velivoli destinati a rimanere in servizio per almeno tre decenni.
Mia personalissima opinione: è più facile che comprano altri 30 F-35 piuttosto che ristrutturare la flotta di Stato in questo momento.
Curiosità
Come da Costituzione le quattro alte cariche dello Stato hanno nominativi radio dedicati.
Il Presidente della Repubblica ha un suo Comandante dedicato che risiede presso il Quirinal
Il Presidente del Consiglio ha svariati piloti a lui dedicati che prestano servizio negli uffici della Presidenza stessa.
Il Ministro della Difesa ha un comandante dedicato che presta servizio al 31° Stormo.
Il Ministro degli Interni difficilmente vola con il 31°, usa altri velivoli dello Stato o quelli della Polizia di Stato (P180).
Le alte cariche militari possono usufruire dei velivoli di Stato in genere su disposizione del Presidente della Repubblica che è il Comandante in Capo delle Forze Armate.
I voli sanitari hanno precedenza su tutti gli altri voli.
Il Pontefice non vola più con gli aerei del 31° Stormo se non per particolarissime esigenze, al contrario vola regolarmente con gli elicotteri. Su uno di essi è montata un bellissimo bassorilievo dell’artista Manzù in bronzo a tema religioso.