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Capacità Navigation Warfare (NAVWAR) per il 33° Reggimento Electronic Warfare dell’Esercito Italiano

Nell’ambito della prima fase dell’esercitazione “Carrier Strike 2021”, svolta presso l’area addestrativa del poligono di Cellina Meduna (PN), il 33° Reggimento Electronic Warfare di Treviso, coadiuvato dal Reparto Supporto Operativo di Guerra Elettronica della Brigata Informazioni Tattiche di Anzio, ha potuto verificare e testare la raggiunta capacità di Navigation Warfare (NAVWAR), impiegando i sistemi disturbatori in dotazione al reparto.



In particolare nel corso di questa fase della “Carrier Strike 2021”, sono state condotte attività di attacco elettronico per inibire l’impiego, da parte di forze ostili, del servizio di Navigazione Satellitare GPS (Global Positioning System), garantendone al contempo l’utilizzo da parte dei terminali “amici” schierati dalle proprie forze.

Sono stati impiegati sistemi di “jamming” portatili da personale a terra e sistemi montati su veicoli Iveco VTLM Lince nell’apposito allestimento EW riconoscibile per le antenne caratteristiche.

Avendo raggiunto altissimi livelli di precisione, i sistemi di navigazione satellitare sono divenuti di “impiego comune” nelle Forze Armate, trovando larga applicazione nell’ambito delle funzioni di comando e controllo, nella navigazione e nell’impiego di munizioni “intelligenti” per attacchi di precisione. Pertanto, avendo assunto grande importanza, i sistemi di navigazione satellitare sono divenuti bersagli prioritari di attività ostili tese a degradarne le prestazioni od a negarne l’accesso.

Conseguentemente, diventa essenziale per le Forze Armate, sempre più dipendenti dai sistemi di navigazioni satellitare, difendere il proprio accesso al servizio, inibendo al contempo gli attacchi ostili nell’ambito delle cosiddette Operazioni Multi Dominio (Multi Domain Operations) in cui si fondono domini terrestri, aerei, navali, spaziali e cyber.

Fonte e foto Esercito Italiano/COMFOTER di Supporto



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