Per ora si tratta solo di una ipotesi ma il Belgio starebbe pensando di ritirare i suoi quattro elicotteri NH90 TTH, tra i quali l’ultimo consegnato appena sei anni fa, per questioni economiche.
Il Belgio è infatti alle prese con diversi programmai internazionali che necessitano di corposi investimenti tra i quali spiccano il cacciabombardiere di quinta generazione Joint Strike Fighter F-35 ed il velivolo da trasporto tattico/strategico Airbus A400M.
Il Belgio dispone di un totale di otto NH90 ripartiti in 4 TTH (Tactical Transport Helicopter) e 4 NFH (NATO Frigate Helicopter) tutti ordinati nel 2007 per sostituire gli ormai obsoleti Alouette III e Sea King.
Secondo i rumors, come accennato sopra, l’Armata belga avrebbe l’intenzione di dismettere anticipatamente gli NH90 “terrestri” (TTH) per liberare fondi preziosi.
Alla conta dei fatti diversi pezzi del puzzle fanno fatica a combaciare.
Malgrado il raggiungimento per i TTH dell’IOC (Initial Operating Capabilities) nel 2015 la FOC (Full Operating Capabilities) è stata spostata più volte di anno anno.
Tra le problematiche maggiori ci sono ritardi nelle consegne, estensione dei tempi per l’installazione di retrofit, acquisto in ritardo di moduli specifici, mancanza di ore di volo,etc.
I quattro NH90 TTH hanno raggiunto la LOC (Limited Operational Capacity) solamente tre anni dopo la consegna.
L’invio in Mali di due NH90 belgi tra febbraio e luglio 2018 all’interno del framework MINUSMA, oltre a dare supporto alle truppe francesi, è stato effettuato per far macinare ore di volo degli elicotteri.
A distanza di quasi un anno e mezzo la FOC non è stata ancora raggiunta ed anzi, secondo la Corte dei Conti belga, non sarà possibile ottenerla entro il 2022.
La Componente Aerea dell’Armata Belga (la struttura delle FF.AA è stata modificata nel 2012 e ricalca un po’ lo stile canadese) aveva ad inizio del 2018 un totale di 13 piloti di NH90 TTH rispetto ai 15 dell’anno precedente. Negli ultimi tempi però la diaspora dei piloti è diminuita.
Durante il 2019-2022, nei piani del Ministero della Difesa, si parla di circa 1.050 ore di volo/anno per i quattro NH90 TTH. Per mantenere in condizioni di readiness otto equipaggi gli elicotteri devono volare almeno 1.200 ore/anno. Il piano del Ministero prevede dunque 150 ore di volo/anno per pilota, troppo poche per raggiungere nei tempi preventivati gli obiettivi (anche in ambito NATO).
Nella prima metà dal 2018 il rateo di disponibilità degli NH90 TTH (DTO) è stato del 58%, maggiore rispetto al 30% ottenuto da francesi, ma inferiore alle aspettative. Data la piccola dimensione della flotta belga anche il fermo momentaneo di una singola macchina impatta enormemente, ed in modo negativo, il DTO.
Il motivo della comunque alta disponibilità è dovuto al fatto che parte dei pezzi di ricambio acquistati dai belgi sono gestiti da NHIndustries e la consegna deve avvenire entro un termine prestabilito, pena il pagamento di una sanzione. Circa il 90% dei pezzi di ricambio non immediatamente disponibili sono consegnati entro tre giorni lavorativi.
Il Ministero della Difesa ha preventivato per il 2020 una spesa di 13 milioni di euro per l’aggiornamento dei TTH e il supporto allo sviluppo del Reggimento Operazioni Speciali.
La decisione di Bruxelles, se presa, è dunque il risultato di molteplici fattori. Le FF.AA. dovranno dunque valutare con attenzione la possibilità di scegliere un elicottero dai costi più contenuti ed adatto alle esigenze nazionali.
Budget Ministero della Difesa belga – source: tradingeconomics.com
I programmi JSF (32 aerei) e A400M (7 aerei) pesano molto su un bilancio di “appena” 4,6 miliardi di euro che deve bastare per tutte e tre le componenti (Esercito, Marina e Aeronautica).