Per contrastare la grave minaccia delle mine marine, la NATO mantiene due Gruppi di Contromisure Mine – uno con base nel Mar Baltico, l’altro nel Mediterraneo – sempre pronti a intervenire.
Da quando la Russia ha iniziato la guerra contro l’Ucraina, le Marine NATO di Turchia, Bulgaria e Romania più volto sono dovute intervenire per eliminare le mine posate da entrambe le parti che sono finite nelle loro acque.
La individuazione degli ordigni ed il successivo sminamento è un lavoro pericoloso per il quale gli operatori dei cacciamine e dragamine devono allenarsi ed aggiornarsi regolarmente.
Il cacciamine turco TCG Akçay ha recentemente condotto un’esercitazione antimine nel Mar di Marmara facendo esplodere un ordigno fittizio, assicurando la sua prontezza a gestire tutti i compiti.
Il TCG Akçay – che in precedenza ha prestato servizio con lo Standing NATO Mine Countermeasures Group Two (SNMCMG2) – dispone di una serie di mezzi per eliminare le mine marine.
Il suo potente sonar è in grado di rilevare le mine ormeggiate o incastrate nel fondale marino, mentre uno speciale sistema riduce il campo magnetico della nave, impedendole di attivare le mine marine.
Una volta individuata una mina, la nave può dispiegare un veicolo a comando remoto (ROV) per confermare la natura dell’esplosivo ed immergere i sommozzatori addetti allo sminamento per renderlo sicuro, spesso facendolo esplodere sul posto.
I subacquei per lo sminamento sono personale professionista di immersioni e sminamento composto da ufficiali, sottufficiali e sergenti specializzati che hanno completato con successo 4-5 mesi di specifico corso di addestramento impegnativo.
Nel caso in cui si decida per il brillamento della mina sul posto, il team EOD (Explosive Ordnance Disposal) posiziona le cariche esplosive sull’ordigno prima di ritirarsi a distanza di sicurezza e farla esplodere.
Fonte e foto @NATO