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Il GCAP tra avvio e possibilità di allargamento ad altri Paesi

Nel 2023 Regno Unito, Italia e Giappone hanno sottoscritto una serie di accordi per la gestione del Global Combat Air Programme (GCAP), una collaborazione nel settore della difesa per lo sviluppo di un velivolo da combattimento di nuova generazione e delle avanzate tecnologie connesse.

Guido Crosetto, Ministro della Difesa italiano, nel corso di un’intervista rilasciata alla carta stampata (al Corriere della Sera), non ha escluso la possibilità che il programma, oggi su base trilaterale, possa essere aperto all’adesione di altri Paesi in una fase successiva, una volta che la fase costitutiva sia conclusa, con l’accordo dei partner del consorzio.

Il titolare del dicastero della Difesa ha ricordato che la governance del GCAP sarà su base paritaria, con il 33% del valore riconosciuto ad ognuno dei tre Paesi partner; per l’Italia è un programma importantissimo nel quale sarà presente con le principali compagini industriali aeronautiche Avio Aero, ELT Elettronica Group, MBDA IT capeggiate da Leonardo a cui faranno riferimento anche centri di ricerca ed università.

La sede del consorzio sarà a Londra mentre le cariche del management saranno attribuite con il principio della rotazione. Nel programma per il Regno Unito parteciperanno, tra le diverse imprese interessate, BAE Systems, Leonardo UK, Rolls Royce, MBDA UK e per il Giappone Mitsubishi Heavy Industries come capo commessa.

L’obiettivo del programma GCAP è di portare in volo il nuovo velivolo da combattimento entro il 2035, e di avviare la delicata fase di sviluppo congiunto entro il 2025. Per tutti e tre i Paesi il GCAP si prospetta come un fortissimo volano ai settori della ricerca e sviluppo nonché dell’industria aerospaziale e dell’indotto anche per le consistenti previsioni di vendite all’Estero che il programma sarà in grado di generare.

Nel quadro di rapporti sempre più stretti tra Regno Unito, Italia e Giappone anche le tre Aeronautiche direttamente interessate al programma, Royal Air Force (RAF), Aeronautica Militare Italiana (AMI) e Japan Air Self-Defense Force (JSDF) si preparano e, in vista dell’immissione in servizio del nuovo velivolo, hanno siglato accordi di partnership e collaborazione addestrativa-operativa con scambi periodici di dispositivi aeronautici tra Europa e Giappone e viceversa; non ultimo l’accordo intervenuto tra AMI e JASDF per addestrare in Italia i piloti giapponesi tra Lecce Galatina e Decimomannu presso le strutture del 61° Stormo e del International Flight Training School gestita in cooperazione con Leonardo e CAE presso cui anche la RAF per un periodo di tre anni invierà i suoi piloti per completare l’addestramento avanzato sui T-346A.

Il Ministro della Difesa Italiano, come detto, non ha risposto direttamente ad una domanda posta sull’interesse dell’Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti ad entrare nel GCAP come partner, ma ha dichiarato che l’allargamento del programma ad altri Paesi in seguito al completamento della fase costitutiva iniziale sarà possibile se vi sarà accordo e comunanza d’intenti tra tutti e tre i Paesi partner fondatori.

Qualche tempo fa è stato ipotizzato che l’Arabia Saudita potesse entrare nel programma GCAP come una sorta di partner junior, portando in dote consistenti finanziamenti ed ordini ad un progetto che richiederà l’allocazione di ingenti risorse, ma il Giappone ha sollevato dubbi sull’opportunità e fattibilità di questa possibile partecipazione.

Tra i Paesi inizialmente interessati al programma Tempest poi evolutosi in GCAP vi era la Svezia che aveva firmato con Londra un accordo per lo sviluppo congiunto di tecnologie che avrebbero trovato applicazione anche sul futuro successore dello JAS Gripen ma, allo stato attuale, con l’avvenuto ingresso giapponese e la riconfigurazione sostanziale del programma, sembra che Stoccolma non abbia più interesse a partecipare (anche se in Svezia vi è una corrente d’opinione che spinge per entrare nel programma alla luce del prossimo ingresso del Paese scandinavo nella NATO come membro effettivo).

Immagine @Leonardo

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