A Tokyo presso la sede del Ministero della Difesa si è tenuta la cerimonia della firma del contratto d’acquisto dei missili da crociera BGM-109 Tomahawk da parte del Giappone.
Era presente l’Ambasciatore degli Stati Uniti Rahm Emanuel, il Ministro della Difesa giapponese Minoru Kihara, oltre a funzionari e militari dei due Paesi.
Il contratto appena sottoscritto prevede l’acquisto da parte del Giappone di quattrocento missili Tomahawk, di cui duecento della versione Block IV e duecento della versione ancor più avanzata Block V.
Il programma approvato dagli Stati Uniti ha un valore di 2,35 miliardi di dollari ed i missili Tomahawk saranno presto resi disponibili, già a partire dal 2025, anche grazie al fatto che i Block Va e Vb sono in produzione a pieno ritmo per le esigenze dell’US Navy, USMC e US Army (queste due ultime FF.AA. li impiegano per compiti di difesa costiera e per attacchi di precisione a lungo raggio) e per clienti esteri (ad esempio Australia e Paesi Bassi).
Unitamente ai Tomahawk, accreditati di essere capaci di colpire con precisione obbiettivi posti ad oltre 1.600 km dal punto di lancio, il Giappone provvederà a schierare una versione da crociera del missile antinave Type 12 sviluppato e prodotto dalle industrie nazionali.
L’acquisto dei Tomahawk è stato giustificato dal Governo di Tokyo a causa delle crescenti tensioni in atto in Estremo Oriente; i continui lanci di missili balistici ed esperimenti nucleare nord coreani hanno convinto il Giappone, ormai esasperato, di dotarsi di una reale capacità di deterrenza che all’occorrenza, se necessario, può divenire la prima capacità di risposta o, addirittura, di attacco preventivo nel caso di pericolo imminente di lanci di missili dichiaratamente contro le isole dell’arcipelago giapponese.
C’è da dire che il Governo guidato dal premier Fumio Kishida ha avviato una serie di programmi di potenziamento delle Forze di Autodifesa che porteranno il Giappone a quasi raddoppiare il budget della Difesa che non raggiunge la soglia del 1% del PIL (Prodotto Interno Lordo), misura resasi necessaria per rispondere all’espansionismo cinese nell’area del Indo-Pacifico e per rilanciare il Paese nipponico come Potenza regionale.
La trasformazione delle Forze di Autodifesa, pensate per difendere esclusivamente le isole dell’arcipelago, in Forze Armate in grado di operare a vasto raggio passa anche dalle modifiche apportate ai due “cacciatorpediniere portaelicotteri” classe Kaga divenuti ora portaerei leggere in grado di operare con i caccia bombardieri F-35B di prossima acquisizione, con lo sviluppo e la messa in produzione di missili ipersonici a medio e lungo raggio, con la partecipazione al programma britannico-italiano GCAP per una nuova generazione di velivoli da combattimento, e di tutta una serie di programmi ed iniziative atte a creare una fitta rete di alleanze con profili militari, economici ed industriali con Paesi asiatici e non solo che consentiranno al Giappone di poter difendere i propri interessi sempre di più fuori e lontano dalle proprie acque.