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F-35 test pilot Dan Levin, F-35 Pax River Integrated Test Force, flies an Auto Ground Collision Avoidance System (Auto-GCAS) test flight in an F-35C on a low level through West Virginia, June 17, 2019. Flying the low level helps stress the Auto-GCAS software to confirm there are no false collision warnings while flying as close to the ground as operationally representative. The F-35 Enterprise begins fielding Auto-GCAS on the F-35 fleet in 2019.

Il Giappone installa l’Auto-GCAS sugli F-35

Il Giappone, a seguito di un grave incidente accorso il 19 aprile 2019 ad un suo F-35A con la perdita del pilota, ha installato il sistema auto-GCAS (Ground Collision Avoidance System) sui propri F-35.

L’F-35A del Comandante Hosomi Akari

Il 19 aprile 2019 infatti a seguito di un disorientamento spaziale il velivolo del Comandante Hosomi Akari si è schiantato nell’oceano pacifico (per approfondire).

L’auto-GCAS è stato installato a partire dalla fine del 2019 su tutti e 17 gli F-35 attualmente in carico alla Kōkū Jieitai. Entro il 2021 dovrebbero arrivare ulteriori quattro velivoli su cui verrà eseguito lo stesso aggiornamento.

Auto-GCAS

Il sistema auto-GCAS, sviluppato dall’U.S. Air Force e da Lockheed Martin, elabora i dati del velivolo (velocità, quota, assetto, angolo di attacco, etc) confrontandoli con il database del terreno.

Quando il sistema rivela una possibile situazione di pericolo avvisa il pilota e se non riceve risposta interviene automaticamente ripristinando un assetto di volo sicuro.

La maggior parte degli incidenti aerei su velivoli ad alte prestazioni avviene infatti per CFIT (Controlled Flight Into Terrain) oppure per GLOC (G Inducted Loss of Consciousness).

L’auto-GCAS interviene quindi anche in quei frangenti dove il pilota ha perso conoscenza e non è momentaneamente in grado di intervenire.

I primi velivoli a ricevere il sistema sono stati F-16 ed F-22 dell’USAF dove è riuscito a salvare otto piloti da una certa collisione con il terreno.

I test in volo sull’F-35 sono iniziati nel 2018 mentre la prima integrazione è avvenuta nel 2019, quasi sette anni in anticipo rispetto alla tabella di marcia, e ne è prevista l’installazione su tutti gli F-35 entro tre/quattro anni.

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