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Il Giappone schiererà droni a lunga autonomia per l’allerta precoce dei missili ipersonici e nano satelliti per missioni di intelligence

Diverse novità tecnologiche ed operative sono in arrivo per la Difesa Giapponese dal prossimo anno al 2027.

Come è noto, il Giappone è alle prese con la necessità di creare una credibile difesa antimissile sia sul versante dei vettori, sia sul versante dei sistemi di scoperta ed allerta precoce.

Se sul lato dei vettori intercettori Tokyo ha avviato programmi di acquisto di missili Standard SM-6, SM-3 e SM-2 Block III, dal lato dei sistemi di scoperta ed allerta risulta più indietro, anche a causa dei ripensamenti registrati sull’installazione del sistema terrestre AEGIS ASHORE che, oltre avere costi elevatissimi, secondo la Difesa Giapponese avrebbe problemi a scoprire, tracciare e dare l’allarme precoce relativamente la gestione della minaccia missilistica ipersonica.

A tal fine, per rispondere all’esigenza sempre più sentita di una credibile difesa antimissile ipersonica, Tokyo pensa a sviluppare e schierare droni con grande autonomia di volo, dotati di appositi sensori ad infrarossi che dovrebbero essere in grado di individuare gli ordigni ipersonici in arrivo, allertando per tempo le difese.

Tali droni dovrebbero volare in squadriglie nel arco delle 24 ore, sette giorni su sette nei cieli del Mar del Giappone, per scoprire eventuali ordigni ipersonici che, normalmente, volano a quota più bassa rispetto quella dei missili balistici a breve e medio raggio e superano di cinque volte la velocità del suono.

Quest’anno sono stati stanziati 100 milioni di yen destinati a finanziare le attività di studio relative i nuovi droni, con l’obiettivo ambizioso di immetterli in servizio entro la fine del 2027.

Ovviamente, la sfida tecnologica è altissima perché questi velivoli a pilotaggio remoto dovranno rimanere in aria per 24 ore, senza causare problemi al normale traffico delle aerovie civili e di quelle militari, ed essere resistenti dal punto di vista elettronico ad eventuale attività di disturbo.

Peraltro, Tokyo punta anche alla tecnologia satellitare per la raccolta di informazioni; infatti nel corso del prossimo anno sarà lanciata ed immessa in orbita bassa una costellazione formata da 50 micro o nani satelliti che saranno dotati di sensori per eseguire missioni ISR.

Questa costellazione satellitare permetterà alla Difesa di Tokyo di avere informazioni sempre aggiornate sullo stato dei programmi missilistici e sulle attività militari potenzialmente ostili e costituenti un pericolo per il Giappone.

Foto Korean Central News Agency

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