La stampa internazionale ha riportato l’indiscrezione lanciata dal media economico tedesco Handelsblatt che la Germania avrebbe trovato un accordo con Italia, Spagna e Svezia per un nuovo carro armato destinato a sostituire l’attuale Leopard 2.
Per l’Italia parteciperebbe Leonardo come partner principale (che evidentemente si porterebbe dietro Iveco Defence Vehicles con la quale è partner del CIO), per la Svezia sarebbe Saab mentre per la Spagna non è stato indicato il gruppo industriale.
E’ interessante notare che oltre la Germania, Spagna e Svezia già dispongono di versioni strettamente derivate dai Leopard 2, rispettivamente, i Leopard 2E per l’Ejército de Tierra (equivalente a Leopard 2A5/A6 tedesco) e Strv-122 per la Svenska Arméns (equivalenti a Leopard 2A5 tedeschi), insieme a più datati Leopard 2A4 peraltro in via di dismissione e trasferimento all’Ucraina.
Artefice di quest’accordo sarebbero Krauss Maffei Wegmann e Rheinmetall che da decenni collaborano nella realizzazione dei carri armati (Leopard 1 e Leopard 2), sistemi di artiglieria e veicoli blindo-corazzati.
Stante questa ricostruzione, la Francia sembrerebbe essere stata tagliata fuori dal programma e, ovviamente, questo avrebbe una pesante ripercussione sul programma MGCS che Parigi sta portando avanti (peraltro, sempre più con problemi) con Berlino.
Nel programma MGCS destinato a dare un successore sia ai carri armati Leclerc in servizio con l’Armèe de Terre ed ai Leopard 2 del Heer, sono impegnati il gruppo industriale KNDS (formato dal francese Nexter Group e da Krauss Maffei Wegmann) e da Rheinmetall.
Peraltro, l’iniziativa MGCS è stata lanciata da alcuni anni ma, nonostante incontri e proclami, i problemi più importanti (peso del nuovo mezzo, numero di uomini di equipaggio e calibro del armamento principale) sembrano non essere stati risolti. Del resto il Leclerc ha un equipaggio di tre uomini, sistema di caricamento automatico delle munizioni e Nexter spinge per adottare un cannone da 140 mm, mentre il Leopard 2, giunto alla versione A8 al momento adottata da Germania e Norvegia con l’Italia prossima acquirente, è un mbt tradizionale con quattro uomini di equipaggio, sistema manuale di caricamento del cannone da 120/55 mm e Rheinmetall ha messo a punto un cannone da 130 mm proposto come possibile successore del attuale arma principale.
In questo quadro c’è da riportare quanto dichiarato nei giorni scorsi da Andreas Schwarz membro della Commissione Bilancio del Bundestag, quella che materialmente autorizza la Bundeswehr ad eseguire i programmi sopra i 25 milioni di euro, appartenente alla SPD, partito di maggioranza che esprime il Governo del Cancelliere Scholz, che non vede ragioni per proseguire il programma MGCS ma vuole investire le risorse previste sul Leopard 2 e derivati.
Per l’Italia sarebbe l’occasione per rientrare “dalla porta principale” nel settore dei carri armati, anche viste le difficoltà del programma MCGS, la cui adesione sarebbe finalizzata alla sostituzione dei carri armati Ariete di cui una novantina di esemplari sarà sottoposta al programma di ammodernamento di mezza vita (AMV); per la sostituzione degli altri Ariete non aggiornati si prevede l’adozione del Leopard 2A8 e si attendono novità in merito anche dal DPP 23.
Foto @Krauss Maffei Wegmann