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Il Marocco interessato al sistema di difesa aerea Barak 8 israeliano

Rabat e Tel Aviv avrebbero in corso trattative avanzate relative il sistema missilistico di difesa aerea ed antimissile Barak 8 prodotto da Israel Aerospace Industries (IAI).

Come è noto, Marocco ed Israele, anche grazie all’attività svolta dalla diplomazia statunitense, si sono riconciliati ed hanno sottoscritto una serie di accordi finanziari, economici, industriali e militari.

Tali ultimi accordi prevedono la fornitura da parte israeliana di materiali avanzati come droni, loitering munitions, radar per la sorveglianza e scoperta, sistemi per missioni di intelligence installati su piattaforme modificate G550.

Tra le altre discussioni in corso, vi sono anche il possibile acquisto di sistemi per difesa di punto Iron Dome ed il Barak 8.

Il Barak 8 è una versione del missile superficie-aria Barak messa a punto da Israele per conto dell’India che ha contribuito allo sviluppo con l’attività svolta dal DRDO od Organizzazione dello sviluppo e della ricerca del Ministero della Difesa Indiano.

Tale versione è accreditata di un raggio d’azione di 70 km, una velocità massima di mach 3 con capacità di ingaggiare bersagli che volano fino a 20.000 metri di altezza.

In sostanza è la versione indiana del Barak LRAD o Long Range Air Defense, con una manovrabilità fino a 50g.

Il Barak LRAD è in grado di ingaggiare caccia bombardieri, missili anti nave (per impieghi imbarcati) e missili da crociera, missili balistici a corto raggio, UAV, elicotteri e bombe plananti.

Questo sistema può essere impiegato a bordo di navi o per impieghi terrestri su piattaforme mobili o per difesa di installazioni e basi.

Ogni sistema di lancio prevede un massimo di 8 contenitori/lanciatori per un egual numero di missili pronti al lancio.

Il missile nella fase iniziale dopo il lancio è guidato via doppio data link e nella fase finale attiva il sensore di ricerca radar e/o il sensore IR.

IAI descrive il missile come altamente resistente alle contromisure elettroniche (ECM) avversarie.

Il Marocco ha in corso un vasta programma di riarmo e potenziamento delle sue Forze Armate ed il settore della difesa aerea e missilistica è tra le priorità.

Infatti, da poco è stata dispiegata a circa sessanta km a nord ovest dalla capitale Rabat la prima di quattro batterie del sistema da difesa antiaerea/antimissile FD-2000 di produzione cinese, considerato equivalente o superiore, perché dotato di un nuovo missile più performante, rispetto al sistema russo S-300 da cui deriva.

L’acquisto del Barak israeliano potrebbe essere alternativo al annunciato acquisto di sistemi missilistici a medio raggio Sky Dragon 50; peraltro, per questo sistema d’arma risulta che una prima aliquota di personale tecnico ed operativo marocchino sia stato già addestrato all’impiego.

Inoltre, il Marocco dovrebbe ricevere a partire dal prossimo anno i nuovi sistemi di difesa aerea, almeno quattro batterie, basati sui lanciatori verticali della versione terrestre MICA VL prodotto dal consorzio MBDA, acquistati nel 2019 nel ambito di un contratto del valore di 192 milioni di euro.

Oltre tali sistemi, gli Stati Uniti hanno venduto al Marocco in quantità non note sistemi missilistici MIM-104 Patriot; tale operazione è stata confermata nel gennaio di quest’anno dal US International Trade Administration insieme alla vendita di velivoli G550 Gulfstream da trasformare per missioni ISR.

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