Appena terminata la visita al polo regionale trivalente F-35 – FACO/MRO&U di Cameri (NO) di una delegazione svizzera, guidata dal Ministro della Difesa Viola Amherd ed accompagnata dal Direttore degli Armamenti Martin Sonderegger.
La delegazione è stata accolta dal Generale di Corpo d’Armata Luciano Portolano, Segretario Generale della Difesa e Direttore Nazionale degli Armamenti, che, nella prima fase dell’incontro, dopo aver portato il saluto del Ministro della Difesa, Onorevole Guido Crosetto, ha illustrato al Ministro Amherd i lineamenti organizzativi del programma internazionale di 5^ generazione F-35 e l’organizzazione del polo trivalente di Cameri, una delle due realtà al mondo fuori dagli Stati Uniti (l’altra è in Giappone) ed unica in Europa.
Nel briefing iniziale è stato illustrato come presso gli impianti piemontesi – centro di assemblaggio e verifica finale del programma F-35 – si producano già circa un terzo degli assiemi alari per l’intera esigenza del Programma internazionale, si assemblano i velivoli per Italia ed i Paesi Bassi e si effettuano le ispezioni più significative per i Paesi europei, a partire dalla Norvegia, il cui primo velivolo ha iniziato i previsti controlli e la manutenzione ad inizio luglio.
Successivamente, la delegazione svizzera ha visitato le linee produttive e manutentive, dove ha potuto toccare con mano il livello tecnologico e qualitativo della gestione dei sistemi di ultima generazione in Italia. Il Programma già oggi conta a vario titolo 16 Nazioni, senza contare i Paesi che stanno chiedendo di potersi dotare del velivolo, e ha, pertanto di fatto, un ruolo attivo nella cooperazione europea e transatlantica.
Durante la visita è apparsa chiaramente l’importanza del polo trivalente di Cameri per l’area euro-mediterranea. Per l’Italia lo stabilimento in provincia di Novara rappresenta una felice conferma della scelta strategica e lungimirante di partecipare fin dall’inizio al programma Joint Strike Fighter, anche per le significative ricadute dal punto di vista tecnologico, industriale e occupazionale.
Il Gen. Portolano ha poi sottolineato al Ministro Amherd il peso specifico dell’Italia nel programma internazionale – anche dal punto di vista dell’esperienza operativa. L’Italia, infatti, partecipa sin dagli albori del programma F-35 e l’Aeronautica Militare e la Marina Militare, con Stati Uniti e Giappone sono attualmente le uniche ad impiegare gli aerei sia in versione A (CTOL – a decollo e atterraggio convenzionale) che B (STOVL – a decollo corto e atterraggio verticale).
Al termine della visita, il Ministro Amherd si è detta assolutamente colpita dall’eccellente organizzazione e dalle professionalità impiegate nella gestione dei modernissimi processi industriali. Ha inoltre aggiunto che la cooperazione con l’Italia, a partire dal programma F-35, migliorerà sicuramente l’interoperabilità con le altre Forze Armate europee.
La decisione della Svizzera di acquistare gli F-35 è arrivata a giugno nel 2021, dopo l’annuncio del Consiglio Federale Svizzero sulla scelta dell’aeromobile nella competizione per rinnovare i caccia della Confederazione.
Pertanto, il Paese transalpino, nel settembre scorso ha siglato un accordo per l’acquisto degli F-35, per un valore complessivo di 6,25 miliardi di dollari. Il contratto prevede l’acquisto di 36 esemplari del velivolo a decollo e atterraggio convenzionale, destinati a sostituire le flotte nazionali di F/A-18A/B Hornet ed i rimanenti F-5E Tiger II tra il 2027 e il 2030.
Esclusi i velivoli iniziali, assemblati negli USA e destinati a rimanere nel continente americano a supporto dell’addestramento dei piloti svizzeri, fino a 28 dei restanti F-35 beneficeranno dei vantaggi di una produzione e consegna direttamente in Europa, in Italia, a Cameri.
Fonte e foto Segretariato Generale della Difesa e Direzione Nazionale degli Armamenti
Scherzi della sorte: sembrava che la Faco di cameri nella quale abbiamo investito tanti soldi
dovesse vegetare o quasi per i prossimi 30/40 anni.
Invece grazie alla fifa insorta in tanta gente che finora se ne era fregata allegramente di difendersi pare che alla fine (P.G.R.) un po’ di lavoro toccherà anche a noi.
La vita è pena di sorprese, un pò come la guerra: non è mai come te la aspetti.