Secondo quanto riportato da Breaking Defense, General Atomics ha iniziato le prove in volo di un nuovo drone pesantemente armato capace di trasportare il quadruplo dell’armamento rispetto ad un MQ-9 Reaper.
Il primo volo è avvenuto questa estate presso il poligono aziendale Desert Horizon nel deserto del Mohave.
Malgrado l’aumento della capacità di trasporto dell’armamento il drone richiede meno di 240 metri per atterrare e decollare.
L’armamento trasportabile sale infatti a ben sedici missili Hellfire pari al doppio rispetto all’MQ-1C Grey Eagle ed a quattro volte rispetto all’MQ-9 Reaper.
General Atomics non ha ancora scelto il nome per il nuovo drone ma entro la fine dell’anno l’azienda statunitense renderà pubbliche le prime foto e specifiche tecniche.
Una fonte ha riferito a Breaking Defense: “the company has also tailored the new drone to fill capability gaps from potential international customers like the Italian navy for shipboard operations.”
La Marina Militare è l’unica citata per operazioni da unità navali che porta avanti studi per APR imbarcati finanziati dal Documento Programmatico Pluriennale pubblicato ad agosto 2021.
Il “Programma di completamento e acquisizione di APR tattici, Mini/Micro e APR imbarcati per le forze terrestri e navali” rientra altresì all’interno delle ulteriori esigenze prioritarie da finanziare.
General Atomics non ha ancora iniziato a discutere con eventuali clienti della commercializzazione del velivolo a controllo remoto attendendo la presentazione pubblica attesa entro fine anno.
Il riferimento alla Marina non può essere “casuale” soprattutto alla luce delle recenti collaborazioni in ambito militare tra Italia e Stati Uniti tra F-35, FREMM, Future Vertical Lift e altro ancora.
Secondo una recente analisi pubblicata su Forbes l’Italia sta diventando per gli Stati Uniti un partner fondamentale per la sicurezza al pari di Israele e Australia.
Leonardo fornisce il radar Seaspray 7500 e del sistema ESM SAGE 750 per i droni MQ-9B SeaGuardian di General Atomics.