Il Pattugliatore Polivalente d’Altura (PPA) Paolo Thaon di Revel (P430) della Marina Militare è arrivato presso il porto di Zayed, Emirati Arabi Uniti, per prepararsi ad una storica missione per l’EMASoH (European Maritime Awareness – Stretto di Hormuz) – Operazione Agenor.
Per la prima volta il Quartier Generale dell’EMASoH sarà imbarcato a bordo di una unità navale rappresentando non solo un salto di qualità per la missione europea ma anche per il Thaon di Revel che a distanza di appena quattro mesi dalla consegna alla Marina Militare ha già l’opportunità di dimostrare le proprie capacità.
Il Thaon di Revel imbarcherà quindi il Contrammiraglio Stefano Costantino, da luglio al comando della missione Agenor, con il suo staff garantendo la continuità e l’operatività del Comando.
EMASoH
L’iniziativa EMASOH punta a garantire, dal gennaio 2020, la libertà di navigazione e il libero flusso del commercio globale nello Stretto di Hormuz, nel pieno rispetto delle leggi internazionali del mare. Attraverso la promozione di una cooperazione ad ampio spettro, i Paesi europei coinvolti nella missione multinazionale – Belgio, Danimarca, Francia, Grecia, Italia, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo e Germania – contribuisco alla sicurezza e alla stabilità della regione, focalizzandosi sulla prevenzione di incidenti ovvero di possibili crisi che potrebbero determinare significative ricadute a livello trans-regionale, non solo economiche, ma anche socio-politiche nell’ambito dell’articolato quadro dei rapporti internazionali.
In considerazione della strategicità dello Stretto di Hormuz, lo scopo della missione è quindi quello di rispondere all’esigenza di sicurezza dello spazio marittimo e sostenere la riduzione dell’escalation nella regione, caratteristica peculiare di AGENOR, basata sul dialogo e la cooperazione. Per tale scopo, le nazioni partecipanti all’operazione mettono a disposizione personale e assetti aero-navali in supporto diretto ovvero associato.
EMASOH e in particolare il CTF 474, per la prima volta a guida italiana, continuerà dunque a monitorare la situazione marittima nello Stretto di Hormuz e i suoi approcci in sinergia con le altre iniziative in atto nella regione, con l’obiettivo di contribuire alla sicurezza, alla stabilità e quindi alla prosperità in chiave trans-regionale in linea col concetto di Mediterraneo Allargato. Un grande e nuovo impegno in ambito internazionale per le Marina Militare, per la Difesa italiana e per il nostro Paese.
Fonte: Marina Militare
Caratteristiche tecniche dell’unità PPA – Pattugliatori Polivalenti d’Altura
Il pattugliatore polivalente d’altura rappresenta una tipologia di nave altamente flessibile con capacità di assolvere a molteplici compiti che vanno dal pattugliamento con capacità di soccorso in mare, alle operazioni di Protezione Civile, nonché, nella sua versione più equipaggiata, da nave combattente di prima linea.
Sono infatti previste differenti configurazioni di sistema di combattimento: a partire da una “leggera”, relativa al compito di pattugliamento, integrata di capacità di autodifesa, fino ad una “completa”, equipaggiata con il massimo della capacità di difesa.
Inoltre l’unità è in grado di impiegare imbarcazioni veloci tipo RHIB (Rigid Hull Inflatable Boat) sino a una lunghezza di oltre 11 metri tramite gru laterali o una rampa di alaggio situata all’estrema poppa.
Caratteristiche principali
- 143 metri di lunghezza fuori tutto
- Velocità fino a 32 nodi in funzione della configurazione e dell’assetto operativo
- Circa 135 persone di equipaggio e capacità alloggiative sino a 181 posti letto
- Impianto di propulsione combinato diesel e turbina a gas, ovvero con motori elettrici per le basse andature
- Capacità di fornire a terra acqua potabile e corrente elettrica
Fonte: Fincantieri
Immagine di copertina: EMASoH