
Da Iwo Jima fino al Vietnam gli Stati Uniti si sono trovati a combattere in forma difensiva contro ramificate reti di tunnel. Ora è il momento di fare del sottosuolo uno strumento offensivo.
Contrariamente a Elon Musk che nel 2016 ha fondato la “The Boring Company” per progettare e realizzare tunnel sotterranei per risolvere il problema del traffico cittadino, la DARPA, ente di ricerca militare statunitense, vuole sfruttare il sottosuolo per poter creare una rete di tunnel a scopi offensivi in ambienti contesi come può essere un moderno campo di battaglia.
Il programma “Underminer” ha lo scopo di assicurare rifornimenti veloci e sicuri alle truppe sul campo e anche sviluppare tecnologie utili nel caso di operazioni di soccorso.
Rispetto alle tecnologie impiegate oggi che richiedono la partecipazione di numerose figure professionali la DARPA vuole automatizzare il più possibile il processo includendo sistemi di posizionamento e di rilevamento degli ostacoli.
Il Programma “Underminer” dalla durata di 15 mesi è stato finanziato con 11 milioni di dollari. La DARPA valuterà diversi aspetti come il diametro di scavo, la velocità, la lunghezza, la profondità, la precisione, l’integrità strutturale e l’impiego logistico.
Lo sfruttamento del sottosuolo, oltre ad offrire una inedita terza dimensione, può consentire alle truppe statunitensi di essere indipendenti da basi operative avanzate e di ricevere rifornimenti altrimenti vulnerabili.
La DARPA ha imposto però alcuni limiti minimi: lunghezza di 500 metri, diametro del foro di 10 cm ed una velocità di scavo di 0,1 metri al secondo.