fbpx
venerdì, Giugno 2, 2023

Il programma FCAS/SCAF tra nuovi slanci e frenate

Per la prossima settimana è previsto che le Commissioni competenti del Bundestag sblocchino 4,5 mld di euro per sostenere la firma del contratto di sviluppo del programma FCAS/SCAF gestito con la Francia e la Spagna, volto alla realizzazione di velivoli da combattimento, droni di accompagnamento di nuova generazione e relativi progetti di ricerca nazionali.

Il programma, in origine binazionale successivamente allargato alla Spagna, è stato lanciato da Parigi e Berlino nel 2017. A partire dal 2040 è prevista l’introduzione in servizio del caccia di nuova generazione che prenderà il posto nel Armèe de l’Air et de l’Espace, nella Luftwaffe e nel Ejercito del Aire, rispettivamente, dei caccia bombardieri Dassault Rafale e degli Eurofighter (EF2000).

I costi del programma sono stimati attorno i 100 mld di euro ed in questi quattro anni prima Francia e Germania, poi anche Spagna, hanno investito principalmente negli studi iniziali.

Come si sa, non sono mancate le polemiche tra Parigi e Berlino per ottenere il ruolo di leadership nello sviluppo delle tecnologie connesse, conteso da Dassault ed Airbus, e per i finanziamenti fin qui concessi con il contagocce dal Bundestag (poco più di 200 milioni di euro). In Francia si sono sollevate, anche di recente, critiche fortissime nonché anche minacce poco velate di abbandonare la partnership e proseguire da soli. Non sono mancati i mugugni allorquando la spagnola Indra, sostenuta apertamente dal Governo di Madrid, ha chiesto ed ottenuto la direzione nell’integrazione dei vari sottosistemi che formeranno il sistema da combattimento del nuovo velivolo.

Nella stessa Germania si registrano umori opposti; infatti, il Capo di Stato Maggiore della Luftwaffe ha affermato che vorrebbe vedere confluire sul FCAS/SCAF, inteso da Parigi, Beriino e Madrid come l’unico vero programma teso a realizzare il nuovo caccia europeo, anche altri Paesi, come Gran Bretagna ed Italia.

Come si sa Gran Bretagna, Italia e Svezia sono impegnate nel programma Tempest che porterà alla realizzazione di tecnologie per la costruzione di un nuovo caccia da superiorità aerea e droni controllati dal velivolo o autonomi con forte ricorso alla AI (Intelligenza Artificiale).

Una delle principali differenze tra i due programmi è la versione imbarcata prevista dal programma FCAS/SCAF per le esigenze della Marine Nationale, mentre per il programma Tempest è esclusa la realizzazione di un velivolo lanciabile da catapulte delle portaerei; la Royal Navy è interessata ad affiancare un drone con peso massimo di 25 tonnellate al decollo agli attuali F-35B che iniziano ad entrare ora in servizio.

Ma in Germania non mancano le pesanti critiche al programma. Lo stesso Ufficio Federale per gli appalti delle forze armate, recentemente, in un rapporto che doveva rimanere riservato, ha segnalato al Ministero della Difesa che la firma del contratto di sviluppo servirebbe solo a coltivare gli interessi francesi e che, in questa fase, non apporterebbe alcun vantaggio al settore aeronautico tedesco, praticamente, una sonora e secca bocciatura della gestione fin qui tenuta del programma.

Peraltro, al momento è prevista la realizzazione di un dimostratore di tecnologie che servirà (o dovrebbe servire) ad accelerare lo sviluppo di tecnologie critiche; tale dimostratore dovrebbe essere pronto per il 2026, sempre che non subentrino nuovi problemi ed ostacoli. I primi voli del dimostratore dovrebbero avvenire nel 2027. Un primo scoglio si avrà in Germania; infatti, a fine settembre prossimo si terranno le elezioni per il rinnovo del Bundestag e bisognerà capire quale maggioranza uscirà dalle urne. A Parigi, nonostante le tentazioni di procedere da soli, sperano che nel nuovo Bundestag di Berlino si formi una maggioranza che sia ancora favorevole a proseguire nella partnership privilegiata con la Francia ed investire risorse ingenti nel programma FCAS/SCAF.

CORRELATI

POTREBBE INTERESSARTI