E’ stato reso disponibile il testo del programma presentato dal Governo Italiano al Parlmento relativo l’acquisizione di ventiquattro caccia bombardieri Eurofighter Typhoon (F-2000 secondo la denominazione ufficiale italiana) da parte dell’Aeronautica Militare.
Non vi sono eclatanti novità se non la conferma che i nuovi F-2000 prenderanno il posto degli Eurofighter appartenenti alla Tranche 1 che saranno radiati a partire dal 2028 a causa del prossimo raggiungimento della fine della loro vita utile.
Inoltre, gli F-2000 di nuova costruzione, secondo quando dichiara il Governo nell’atto presentato alle Commissioni competenti, serviranno a permettere alla linea Eurofighter di assorbire i compiti oggi gestiti dalla linea Tornado che, a partire dal 2007, sarà dismessa.
Attualmente, la flotta italiana di F-2000 acquisiti consiste in: 27 velivoli della tranche 1, 47 velivoli della tranche 2 e 21 velivoli di tranche 3, per un totale di 95 velivoli.
Secondo quanto indicato nel documento governativo, l’F-2000 è un velivolo multiruolo (Swing Role) in grado di coprire un ampio spettro di missioni anche nel corso della stessa sortita; è unl’assetto che assicura H24 la difesa dello spazio aereo nazionale con missioni di Quick Reaction Alert (QRA) e contribuisce a quella NATO con missioni sia di Air Policing che di Enhanced Air Policing. Può, inoltre essere impiegato in missioni di:
– Offensive & Defensive Counter-Air (OCA- DCA);
– Air Power Contribution To Land Operations (APCLO), sia Air Interdiction (AI) che Close Air Support (CAS);
– Intelligence, Surveillance & Recoinnaissance (ISR);
– Joint Personnel Recovery (nel ruolo di RESCORT).
Per quanto riguarda la tempistica ed i costi il programma è concepito secondo un piano di sviluppo pluriennale di presumibile avvio nel corso del corrente anno e con durata complessiva ipotizzata di 11 anni (2024-2034).
L’onere previsionale complessivo è stimato in 7.477,3 milioni di euro, di cui risultano finanziati 690,00 milioni di euro a valere sugli stanziamenti derivanti da capitoli del settore del bilancio ordinario della Ministero della Difesa, nell’ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente.
Rimarrà deluso chi pensava di avere informazioni relative la tranche di appartenenza di questi nuovi F-2000 o sulle dotazioni avioniche, in specie sul tipo di radar che sarà montato.
Infatti, il documento si limita ad indicare che la 1° fase del programma (690,00 milioni di euro), implementata in autonomia ed indipendenza dalle altre in ottica di conferirle certa autoconsistenza, è finalizzata:
– all’avvio dell’acquisizione dei 24 velivoli;
– allo sviluppo ed integrazione di nuove tecnologie, senza le quali sarebbe impossibile equipaggiare i nuovi velivoli;
– alla risoluzione delle obsolescenze per tutti i sistemi e gli impianti che equipaggeranno i nuovi velivoli.
Un indizio in più che lascia pensare ad un intervento a largo respiro sulla linea F-2000 esistente (le tranche 2 e 3) è racchiuso nella frase “Di questa fase beneficeranno anche i velivoli attualmente in uso, sui quali potranno essere installate le nuove configurazioni e tecnologie, nonché i nuovi apparati frutto della risoluzione delle obsolescenze sopra menzionate“.
Quello che oggi sappiamo è che, dopo l’avvenuto sviluppo ed integrazione della versione Mk 0 del ECRS, la versione AESA a scansione elettronica del Captor da parte di Leonardo con BAE Systems in collaborazione con l’Aeronautica Militare (per i velivoli finora venduti al Kuwait ed al Qatar), nel ambito del consorzio in Germania Hensoldt (di cui Leonardo ha una quota azionaria) con la spagnola Indra ha avviato lo sviluppo della versione Mk 1 del radar destinata ai nuovi Eurofighter ordinati dalla Luftwaffe e dal Ejército del Aire y del Espacio, mentre nel Regno Unito sono in corso le prove a terra della versione Mk 2 sviluppata da Leonardo UK in collaborazione con BAE Systems su input del Ministero della Difesa di Londra che finanzia il programma.
Oltre il radar di nuovo tipo, è presumibile che a bordo di questi F-2000 troveranno spazio un sistema di protezione avanzato, nuova avionica digitale, nuovi sistemi d’arma e le tecnologie per il controllo dei sistemi a pilotaggio remoto (il cd. loyal wingman) che diverranno le piattaforme che integreranno le missioni dei velivoli pilotati impiegando sistemi ISR/EW/RECON ed armi, con l’obiettivo di renderli autonomi grazie al ricorso agli algoritmi di intelligenza artificiale in un futuro non troppo remoto.
Infine, con questo programma l’Italia si allinea alle scelte industriali di Germania e Spagna che sostengono attivamente le rispettive linee produttive (Airbus DE ed Airbus ES) con consistenti commesse per nuovi Eurofighter che superano abbondantemente il centinaio di esemplari; in tal senso secondo il Governo il programma rappresenta un importante volano antirecessivo, in considerazione del suo moltiplicatore occupazionale, nonché uno strumento efficace per il rilancio del sistema Paese.
Fonte Atto del Governo 176
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