Il quarantaquattrenne rompighiaccio Polar Star (WAGB-10) salperà a dicembre verso il Polo Nord invece che dirigersi al Polo Sud come gli anni precedenti.
La scelta è stata motivata dall’attuale situazione pandemica a livello mondiale e dal crescente interesse che diversi paesi del mondo stanno riversando verso l’artico.
Lo stesso Comandante dell’U.S. Coast Guard dell’Aerea del Pacifico, Vice Ammiraglio Linda Fagan, ha affermato che “l’artide non è più una frontiera emergente ma è invece una regione di crescente importanza nazionale” aggiungendo che “la Guardia Costiera è pronta a proteggere la sovranità degli Stati Uniti e lavorare con i nostri alleati per un artico sicuro e protetto”.
USCGC Polar Star
L’USCGC Polar Star, varato da Lockheed Shipbuilding nel 1976, era stato praticamente messo fuori servizio nel 2009 a causa degli alti costi per rimetterlo in piene condizioni operative.
Quasi contemporaneamente anche la nave sorella, la Polar Sea, era stata accantonata.
La U.S. Cost Guard si sarebbe ritrovata dunque con un solo rompighiaccio, l’Healy (WAGB-20).
Nel 2010 i fondi per i lavori sono stati stanziati, 62 milioni di dollari, e nel 2014 il Polar Star ha partecipato all’Operazione Deep Freeze (rifornimento alla base di McMurdo al Polo Sud).
Nel 2015 il rompighiaccio della Guardia Costiera è intervenuto in favore del peschereccio australiano Antarctic Chieftain bloccato tra i ghiacci a causa del danneggiamento di tre delle sue quattro eliche.
Tra il 2017 ed il 2018 la nave ha avuto alcuni problemi di natura tecnica con l’avaria ad una turbina e pochi giorni dopo il parziale allagamento della sala macchine.
Nel 2019 l’equipaggio ha dovuto affrontare per due quasi due ore un incendio divampato nell’inceneritore della spazzatura installato a bordo.