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Il RPAS MALE EuroDrone per l’Italia

E’ approdato in Parlamento, alla Commissione Difesa della Camera dei Deputati il programma europeo di sviluppo di un velivolo a pilotaggio remoto classe media con capacità ISTAR (European MALE RPAS).

Il programma prevede l’acquisizione di cinque sistemi (ciascuno dei quali composto da tre velivoli e da due Ground Control Station) che saranno operati dall’Aeronautica Militare, a partire dal 2028 con la consegna del primo sistema, mentre la conclusione del programma è prevista nel 2035 con la consegna di quindici velivoli a pilotaggio remoto e dieci stazioni di controllo terrestri.

L’EuroDrone è un programma descritto in armonia con gli indirizzi politici e strategici nazionali, volti al potenziamento del settore Joint ISR, nonché con gli obiettivi NATO (NATO Capability Targets 2021) tesi ad implementare tali capacità in termini qualitativi, quantitativi e di prontezza.

Il programma è stato lanciato nel maggio del 2015 da Francia, Germania ed Italia alle quali, successivamente, si è aggiunta la Spagna; la cooperazione europea è volta a dar vita ad un Remotely Piloted Aircraft System (RPAS) classe Medium Altitude Long Endurance (MALE) e nasce nell’ambito di un’importante collaborazione internazionale e rappresenta una tra le principali iniziative di partenariato industriale europeo. Inoltre, non si esclude la possibilità che l’EuroDrone possa essere anche esportato poiché frutto di produzione europea che non dovrà sottostare alle limitazioni di vendita internazionale dei sistemi d’arma poste dalle leggi statunitensi per i prodotti allestiti dall’industria nord americana, non avendo componente a bordo prodotta oltre Atlantico.

Risulta interessante notare che il coordinamento del programma è stato conferito ad OCCAR, l’Organizzazione congiunta per la cooperazione in materia di armamenti, un ente europeo che gestisce in modo crescente programmi sempre più importanti e complessi, non solo internazionali ma anche nazionali; inoltre, OCCAR supporta anche la NATO nella gestione di programmi comuni dei Paesi dell’Alleanza.

Il programma, come noto, ha conosciuto diversi problemi che ne hanno messo in forse la stessa sopravvivenza; infatti, non sono mancate critiche anche feroci da parte di alcuni Paesi committenti tra cui il Ministero della Difesa francese che ha contestato vibratamente i costi presentati dall’industria, o la Germania nella cui sede parlamentare si sono alzate voci contrarie alla gestione del programma dal lato industriale, nonché sulla possibilità di armare gli Eurodroni.

Peraltro, superate le divergenze tecniche ed economiche, concluso lo Stage 1 che prevedeva lo Studio di Definizione iniziale, nel 2021 è iniziato il successivo Stage 2 che attiene lo Sviluppo, Produzione e Supporto in Servizio per i primi cinque anni di utilizzo e la System Preliminary Design Review (SPDR) con la successiva presentazione da parte di OCCAR dell’Invitation to Tender all’industria per le attività di transizione.

I quattro Paesi contraenti hanno concordato di disciplinare lo Stage 2 a mezzo di un Global Contract a copertura delle attività di Development, Production ed initial In-Service Support.

L’EuroDrone potrà consentire lo sviluppo di un “portafoglio missioni Difesa e Homeland Security” in grado di soddisfare le esigenze di difesa, di supporto all’intelligence, di prevenzione e contrasto dei fenomeni criminali, di monitoraggio e contrasto dei fenomeni migratori, di contrasto dei traffici illeciti via terra e via mare, dello studio del territorio nazionale per la sua valorizzazione o la prevenzione dei fenomeni naturali nonché per la prevenzione e supporto in caso di calamità naturali.

Inoltre, il sistema European MALE RPAS è stato concepito in modo da garantire una completa integrazione con il contesto degli spazi aerei utilizzati anche dal traffico civile, recependo e rispettando requisiti e prescrizioni previste per operarvi, rimuovendo di fatto le attuali limitazioni operative esistenti per gli assetti APR (Aeromobili a Pilotaggio Remoto).

Il programma è descritto in armonia con gli indirizzi politici e strategici nazionali, volti al potenziamento del settore Joint ISR, nonché con gli obiettivi NATO (NATO Capability Targets 2021) tesi ad implementare tali capacità in termini qualitativi, quantitativi e di prontezza.

A livello industriale nel programma EuroDrone sono impegnate Airbus D&S GmbH, in qualità di Prime Contractor, mentre Airbus S.A.U., Dassault Aviation e Leonardo S.p.A., sono i principali subappaltatori per questo contratto.

Ovviamente per l’Italia saranno presenti anche le altre importanti realtà industriali quali Avio ed Elettronica Group, rispettivamente nel settore motoristico e nel settore delle suite elettroniche, nonché sarà chiamato a partecipare anche il settore di ricerca universitario.

Il programma prevede e descrive come necessaria l’acquisizione di sensori ad elevato contenuto tecnologico e l’armamento.

Il costo previsionale complessivo del programma è stimato in circa 1.902,82 milioni di euro, dal 2021 al 2035, a valere sui capitoli del settore investimento del Bilancio Ordinario del Ministero della Difesa (missione “Difesa e sicurezza del territorio”, programma “Pianificazione Generale delle Forze Armate e approvvigionamenti militari”) nell’ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente (capitolo 7120-02) e di cui all’art. 1, co. 140 della Legge di Bilancio 2017 (capitolo 7120-27) e all’art. 1, co. 1072 della Legge di Bilancio 2018 (capitolo 7120-32).

Il Documento programmatico pluriennale per la Difesa per il triennio 2021- 2023 riporta come il programma sia finanziato sul bilancio ordinario del Ministero della Difesa per mezzo delle risorse recate dal fondo per gli investimenti e lo viluppo infrastrutturale del Paese di cui all’art. 1 co. 140 legge di bilancio 2017 per 570,62 M€, dal fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese di cui all’art. 1 co. 1072 legge di bilancio 2018 per 56,10 M€ nonché da capitoli a “fabbisogno” per complessivi 1.246,0 M€.

Per il triennio 2021-2023 coperto dal DPP di riferimento saranno stanziati 315,15 milioni sui 1.902,82 milioni previsti complessivamente fino al 2035.

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