Con un colpo di scena, Khartoum avrebbe deciso di bloccare l’iniziativa di Mosca relativa la costruzione di una base navale nel Mar Rosso.
Questa svolta non sarebbe stata ancora ufficialmente comunicata alle autorità russe ma è divenuta di pubblico dominio in queste ore nei palazzi governativi di Khartoum.
L’accordo di cooperazione militare tra Khartoum e Mosca, peraltro non ancora ratificato dal Parlamento sudanese, prevedeva il permesso sudanese alla Russia per poter costruire un’infrastruttura poco a nord di Port Sudan, il principale scalo commerciale dell’area, in grado di ospitare ed eseguire attività di manutenzione per un massimo di quattro navi o sottomarini anche a propulsione nucleare della Marina Russa.
Nella base, totalmente autonoma per la fornitura di acqua ed energia, sarebbero stati ospitati sino a 300 uomini; tra gli altri compiti assegnati vi sarebbe stato l’incarico della formazione ed addestramento del personale delle forze marittime sudanesi.
Mosca intendeva avere una presenza stabile nell’area del Mar Rosso, dopo aver riconfermato la concessione per i prossimi 99 anni della base navale di Tartus in Siria nel Mediterraneo.