Il nuovo TB3, versione imbarcata del UAS/UCAV Bayrakar TB2, ha completato con successo le prove iniziali di decollo ed atterraggio.
Ad annunciarlo è stata la casa produttrice Baykar Technologies lo scorso venerdì che ha sottolineato la possibilità di impiego del TB3 anche a terra da piste corte.
La versione TB3 nasce per l’impiego sul ponte di volo della LHD TCG Anadolu della Marina Turca, trasformandola nella prima vera “drone carrier” che entrerà in servizio.
Nelle intenzioni della Marina Turca il TB3 affiancherà l’altro UAV/UAS Kızılelma per essere impiegati in missioni di ricognizione e sorveglianza, attacco e, perfino, difesa aerea.
Il TB3, seppure strettamente derivato dal TB2, ha una superficie alare maggiore pari a 14 metri, dimensioni più grandi (lunghezza 8,35 metri) ed autonomia ampliata per consentire lunghe operazioni sul mare.
La nuova versione si distingue dal “fratello” terrestre per aver adottato una cellula rinforzata ed un carrello più robusto adattato alle operazioni di appontaggio e decollo da ski-jump nonché le semi ali ripiegabili per consentirne lo stivaggio nell’hangar, riducendo lo spazio necessario. Il velivolo dovrà appontare con il suo sistema di freni perché la TCG Anadolu non è dotata di un sistema di barriere, od alternativamente dovrà rientrare sulla terraferma atterrando sulle piste ordinarie o corte.
Il peso massimo al decollo (MTOW) del TB3 si attesta a 1.450 chilogrammi, con una capacità di carico utile (payload) di 280 chilogrammi; in confronto il TB2 ha un peso massimo al decollo di 750 chilogrammi e capacità di carico utile di 130 chilogrammi.
Ovviamente, cambia la motorizzazione, non più il Rotex 912 da 100 hp ma un PD170 da 172 hp di potenza massima prodotto dalla industria nazionale TUSAŞ Engine Industries Inc. (TEI).
Fonte e foto @Baykar Technologies