Il sistema di difesa antimissile THAAD (Terminal High Altitude Air Defense) schierato dagli Emirati Arabi Uniti nelle vicinanze della base aerea di Al Dhafra è entrato in azione, ottenendo il primo centro operativo.
Nella fattispecie, in occasione del attacco lanciato dagli Houthi contro la città di Abu Dhabi condotto con missili balistici, da crociera e droni “kamikaze”, il sistema THAAD avrebbe intercettato e distrutto un missile balistico.
Il missile balistico a medio raggio era diretto contro l’impianto petrolifero che sorge nei dintorni della base aerea di Al Dhafra.
L’intercettore THAAD prodotto da Lockheed Martin non trasporta testate, ma fa affidamento sulla sua energia cinetica di impatto per distruggere il missile in arrivo.
Il missile pesa 900 kg, viaggia a 2.800 metri al secondo, un raggio operativo di 200 km con tangenza accreditata di 150 km.
Il radar di scoperta e tracciamento dei missili balistici in arrivo Raytheon Systems AN/TPY-2 lavora in banda X (combinando le bande I e J) con scansione elettronica attiva.
Ogni batteria THAAD è costituita da due centri operativi tattici (TOC), un radar AN/TPY-2 e fino ad un massimo di nove veicoli di lancio M1075 TEL che trasportano ciascuno otto missili. Completano la batteria i veicoli per il trasporto e rifornimento di missili.
Nel 2011 gli Emirati Arabi Uniti raggiunsero un accordo con gli Stati Uniti per la fornitura di due batterie e 96 missili intercettori al costo di poco meno di 3,5 mld di dollari, comprensivo di addestramento e supporto tecnico-logistico.
Foto Missile Defense Agency (MDA)-US Army