Lo scorso 16 dicembre presso i cantieri Naval Group di Lorient è stata impostata la chiglia della prima Fregata di Difesa e Intervento (FDI), l’Amiral Ronarc’h, ordinata dalla Direzione Generale degli Armamenti francese (DGA) e destinata alla Marine Nationale.
L’Amiral Ronarc’h, ora in costruzione, sarà consegnata alla Marine Nationale nel 2024.
Il programma FDI prevede la costruzione di cinque unità che saranno consegnate tra il 2024 e il 2030.
Lo stesso giorno della posa della chiglia è stato anche installato il Panoramic Sensors and Intelligence Module (PSIM), l’albero integrato della FDI che è stato acceso per l’inizio delle prove del sistema di combattimento completo della fregata, diversi mesi prima della sua definitiva integrazione sulla nave.
La FDI è una nave d’alto mare con un dislocamento di 4.500 tonnellate. Ha una lunghezza di 122 metri, larghezza di 18 metri, raggiunge una velocità massima di 27 nodi con un’autonomia di 45 giorni.
L’equipaggio sarà formato da 125 uomini e la FDI sarà in grado di ospitare altre 28 persone appartenenti alle Forze Speciali o ad altri reparti, a seconda delle necessità di missione.
L’apparato di propulsione è del tipo CODAD (COmbined Diesel And Diesel) della potenza complessiva di 32 MW con autonomia di 5.000 miglia nautiche a 15 nodi di crociera.
Polivalente e resistente, è in grado di operare, da sola o all’interno di Gruppo Navale per compiere missioni di contrasto di superficie, difesa aerea, lotta antisommergibile e proiezione e supporto delle forze speciali.
È la prima fregata a beneficiare di un’architettura digitale che le consentirà un continuo adattamento alle evoluzioni tecnologiche e operative. Pertanto, tale classe di fregate sarà in grado di affrontare le minacce attuali e future nonché di gestire sempre più flussi di dati.
La FDI sarà la prima fregata in servizio con la Marine Nationale ad essere protetta nativamente dalle minacce informatiche, essendo dotata di due data center che ospiteranno virtualmente gran parte delle applicazioni navali.
La nuova classe di unità introduce il concetto di un sistema dedicato alla guerra asimmetrica che consentirà il coordinamento e la conduzione della lotta contro le piccole e vicine minacce aeree e di superficie, comprese le imbarcazioni con trappole esplosive.
Le FDI sono armate con un cannone Leonardo Super Rapido da 76/62 mm, 2 sistemi a controllo remoto Narwhal da 20 mm per la difesa ravvicinata, 8 missili antinave MBDA MM40 Exocet Block III in grado di poter colpire anche obiettivi terrestri lungo la costa, un sistema Sylver A50 a 16 celle per missili Aster 15/30, due lanciasiluri binati per siluri leggeri da 324 mm MU-90.
Queste fregate possono imbarcare un elicottero della classe NH90 NFH (in futuro, alternativamente, anche il Phanter o Joint Light Helicopter) ed un UAV ad ala rotante del peso fino a 700 kg.
La FDI anche ricevere un distaccamento delle forze speciali che, oltre l’elicottero NH90 NFH, può impiegare i due mezzi nautici ECUME ed EDO imbarcati a bordo.
Oltre il radar AESA Seafire di nuova generazione con quattro pannelli fissi per compiti di sorveglianza a lungo raggio aeronavale, scoperta ed inseguimento, le FDI sono dotate di sonar a scafo Kingklip Mark 1114 e sonar rimorchiato CAPTAS-4 compact; radar e sonar sono tutti sviluppati e messi a punto da Thales. Il CMS o Combat Management System è il SETIS sviluppato dall’allora DCNS, oggi Naval Group.
Foto ed immagine Naval Group