Il Presidente russo Vladimir Putin ha annunciato la nomina di Andrei Belousov, un economista civile, come nuovo ministro della Difesa.
Questa mossa a sorpresa, con l’offensiva di Mosca in atto in Ucraina, sembra rientrare nell’obiettivo di Putin di preparare la Russia per una possibile guerra economica di lungo periodo, sfruttando al meglio il bilancio della difesa e promuovendo l’innovazione per vincere in Ucraina.
Putin ha anche proposto di promuovere Sergei Shoigu, l’attuale ministro della Difesa, a segretario del Consiglio di sicurezza russo al posto di Nikolai Patrushev al quale non è stato ancora conferito un nuovo incarico.
Shoigu nella sua nuova veste di segretario del Consiglio di sicurezza avrà anche le responsabilità per il complesso militare-industriale russo.
Con questi cambiamenti, Putin vuole sottolineare l’importanza di unire le spese militari all’economia generale del Paese e di promuovere una maggiore innovazione, oltre ad avere maggiore controllo sulle spese, dopo i casi eclatanti di corruzione e malversazione che hanno visto protagonisti alti ufficiali e dirigenti della difesa russa arrestati.
La nomina di Belousov, che è noto per essere vicino a Putin e ha lavorato nel programma russo relativo lo sviluppo e l’acquisto all’Estero di droni, ha sorpreso l’élite e gli osservatori; presumibilmente, l’avvicendamento al vertice del Ministero della Difesa indica l’impegno di Putin di voler continuare la guerra contro l’Ucraina e nello sfruttamento dell’economia russa mobilitata per sostenere lo sforzo bellico come potenziale vantaggio nella guerra, nonostante le sanzioni economiche sempre più stringenti applicate dal Occidente e da altri Paesi.
Peraltro, Andrei Belousov non ha alcuna pregressa esperienza militare mentre nel “giro” di nomine Sergei Lavrov, Ministro degli Affari Esteri è rimasto al suo posto, così come Valery Gerasimov, attuale Capo di Stato Maggiore russo.
Nemmeno i vertici del Servizio di sicurezza federale (FSB) e del Servizio di intelligence straniero (SVR), rispettivamente, Alexander Bortnikov e Sergei Naryshkin sono stati interessati, almeno al momento, dalle mosse presidenziali.
Questi cambiamenti sembrano voluti per mantenere l’equilibrio delle lealtà personali al presidente all’interno del sistema politico russo.