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In acqua lo scafo della SDO-SuRS della Marina Militare

T. Mariotti S.p.A.- Shipyard ha comunicato che lo scafo della nuova unità navale SDO-SuRS o Special Diving Operations – Submarine Rescue Ship (costruzione MAR 201) destinata alla Marina Militare per compiti di supporto alle operazioni subacquee speciali ed al soccorso dei sommergibili sinistrati è stato messo in acqua.

Lo scafo allestito a San Giorgio di Nogaro dal cantiere Cimar del gruppo T. Mariotti (Genova Industrie Navali), completato fino al ponte di volo, è stato movimentato l’8 settembre 2024 sulla barge semi-affondante Arcalupa di GIN Maritime Operations.

A causa di condizioni meteo avverse il 16 settembre vi è stato il trasferimento presso la banchina di Fusina 3, mentre il successivo 20 settembre la barge Arcalupa è stata ormeggiata presso Malamocco, dove si sono svolte le operazioni di zavorramento, concludendo il float-off ed il galleggiamento della costruzione MAR 201 nel corso del giorno seguente.

Al termine di queste operazioni lo scafo della SDO-SuRS ha iniziato il suo trasferimento con un viaggio di circa 1.100 miglia nautiche verso Genova, dove sarà completata la costruzione e l’allestimento.

I futuri compiti di Nave Olterra

La SDO-SuRS prenderà il nome Olterra, il nome dell’unità dalla quale partirono le leggendarie azioni degli incursori della Regia Marina nel corso della II Guerra Mondiale contro le unità della Royal Navy a Gibilterra, sarà dotata di un sistema di propulsione Integrated Full Electric Propulsion (IFEP), cruciale per il mantenimento della posizione in mare (DP3).

 La nuova unità adotterà il motto «Per atra aequora fulgor» (risplendo nell’oscurità subacquea) già utilizzato dal sommergibile N 5 dopo la I Guerra Mondiale.

La SDO-SuRS di lunghezza di oltre 120 metri e con un dislocamento superiore le 8.000 tonnellate sostituirà Nave Anteo che ha raggiunto la fine della sua vita operativa dopo quasi quarantacinque anni di impiego.

Nave Olterra sarà la risposta della Marina Militare e della cantieristica nazionale per il supporto alle operazioni speciali, a quelle subacquee e per il soccorso sommergibili sinistrati, nonché alla crescente esigenza di protezione delle vitali infrastrutture subacquee del Mediterraneo.

L’unità fornirà, inoltre, supporto alle nuove generazioni di droni e sommergibili, anche essi sviluppati da aziende italiane, grazie alla eccellenza del settore ed al coordinamento che sarà fornito dal Polo Nazionale della Subacquea.

Elemento centrale delle capacità diving della nave sarà costituito dall’impianto di immersione in saturazione di produzione DRASS denominato “Serie 100”. Il sistema permetterà a 12 operatori subacquei del GOS (Gruppo Operativo Subacquei) del COMSUBIN della Marina Militare di condurre immersioni in saturazione fino ad una quota di 300 metri.

Il cantiere T. Mariotti provvederà ad integrare inoltre, su questa piattaforma avanzata, strumenti sofisticati quali sensori elettroacustici (sonar multifrequenze e scanner rimorchiati), sistemi idro-oceanografici con sonde trainate, veicoli subacquei filoguidati (ROV – Remote Operate Vehicle) e veicoli autonomi (AUV – Autonomous Underwater Vehicle).

Ulteriore elemento di grande valenza tecnologica sarà la capacità di imbarcare in tempi rapidissimi il sistema di soccorso sommergibili aerotrasportabile SAVER, realizzato dal RTI DRASS – SAIPEM; l’Olterra avrà un ponte di volo dimensionato per accogliere elicotteri del tipo AW101 e SH-90.

Grazie ai sensori di bordo la nave sarà in grado di localizzare un sommergibile sinistrato posato sul fondo, mantenersi sulla verticale di quest’ultimo, attraverso l’utilizzo del sistema di posizionamento dinamico DP (Dynamic Positioning), e prestare soccorso al personale intrappolato a bordo attraverso il sistema SAVER.

Fonte e foto credit @T. Mariotti S.p.A.-Shipyard

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