Il Ministro della Difesa Mario Banozic ha detto, nel corso di un intervista televisiva a HRT Dnevnik, che la scadenza per la selezione del nuovo caccia intercettore è stata fissata per il 12 dicembre prossimo, anche se ha voluto precisare che tale data non è da considerare come un termine perentorio.
La dichiarazione di Banozic è avvenuta a seguito della sortita del Presidente Milanovic il quale, qualche giorno fa, si è espresso a favore della scelta per un modello di aereo statunitense, dichiarazione che ha sollevato un polverone a livello politico.
Banozic ha specificato che, al momento, non sono state prese decisioni in merito al caccia selezionato ma sono pervenute offerte per aerei nuovi o di seconda mano da parte della Svezia che offre i Gripen C/D (nuovi o usati), dalla Francia che offre Rafale usati (ex Armée de l’Air), Stati Uniti che offrono F-16 Falcon Block 70/72 ed Israele che continua a proporre Falcon Block 30/32 già impiegati dall’Aeronautica Israeliana. Tali soluzioni sono al vaglio della commissione tecnica-politica che gestisce le scelte dei sistemi della Difesa.
Con riferimento alla proposta israeliana ricordiamo che Zagabria e Tel Aviv, a suo tempo, avevano raggiunto un accordo per la cessione da parte israeliana di 12 F-16A/B Block 30 ad un controvalore di circa 500 milioni di euro. Peraltro, tale accordo naufragò a causa della netta opposizione di Washington.
Al momento, l’Aeronautica Croata ha un requisito per 12 velivoli per sostituire gli obsoleti MiG-21 ancora in dotazione, con l’obiettivo di averne 3 sempre pronti, 4-5 in manutenzione ed il resto a disposizione per attività addestrativa.
Da notare che Ungheria e Croazia hanno siglato un accordo in base al quale i Gripen di Budapest assicurano la protezione dei cieli croati in orari notturni a causa dell’impossibilità per i MiG-21 di agire nottetempo. La stessa Italia si è detta pronta ad assicurare il servizio di vigilanza aerea a favore della Croazia, come avviene per la Slovenia e per l’Albania con gli Eurofighter F-2000.
Il Ministro Banozic nel corso della detta intervista ha insistito nel dire che la perdita della componente aerea di difesa avrebbe ripercussioni pesantissime sulle capacità operative croate e che, nonostante i facili risparmi ottenibili, non rientra nei programmi del Governo che, invece, vuole mantenere la “caccia”, procedendo all’ammodernamento.
Peraltro, Banozic insiste nel richiedere offerte tecnico-economiche vantaggiose, anche perché il bilancio della Difesa sarà contratto a causa della pandemia di covid19 che ha richiesto lo storno di risorse per far fronte all’emergenza sanitaria ed economica. Da parte sua la Difesa Croata ridurrà l’organico del Ministero del 20%, 200-250 persone circa, usando, laddove possibile, lo strumento del pre-pensionamento.
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