Aurelio GiansiracusaIeri, la Difesa Israeliana ha attivato il sistema di difesa multiruolo David’s Sling per contrastare l’ondata di razzi lanciati dalla Striscia di Gaza verso i centri abitati israeliani.
Il sistema David’s Sling è stato sviluppato per ingaggiare, tra l’altro, con il missile Stunner o SkyCeptor anche razzi lanciati da 100 a 200 chilometri di distanza; esso è una componente del sistema di difesa multistrato con il livello inferiore costituito dai sistemi Iron Dome a cortissimo raggio, Patriot per il lungo raggio e Arrow-2 e Arrow-3 per la difesa antimissile a lungo raggio.
Nello scorso mese di aprile la Finlandia, in concomitanza con l’ingresso nella NATO, ha annunciato di aver selezionato il David’s Sling, nell’ambito di un contratto iniziale del valore di 316 milioni di euro con possibili opzioni per altri 216 milioni di euro.
David’s Sling rappresenta il livello intermedio dell’array di difesa aerea di Israele ed è in grado di ingaggiare i missili balistici che seguono una traiettoria fissa e predeterminata ed i missili da crociera più difficili da colpire, in grado di assumere un profilo di volo atto a mettere in difficoltà la difesa aerea.
Il David’s Sling era stato immesso in servizio in una prima versione nel 2016 e nel 2018 vi erano stati i primi lanci operativi contro razzi lanciati dalle alture del Golan del versante siriano. Questi ingaggi non avevano avuto esito positivo; pertanto, all’epoca il Ministero della Difesa di Israele aveva ordinato una profonda revisione del sistema per consentirne un impiego operativo efficiente ed efficace.
Prima del nuovo debutto operativo, il sistema è stato provato sia in Israele, sia negli Stati Uniti dove ha operato in simbiosi con l’Iron Dome (a sua svolta rilasciato in una nuova versione in grado di intercettare velivoli anche a pilotaggio remoto che volano a bassa quota ed integrato dal sistema di difesa laser Iron Beam) e con le componenti principali del sistema di difesa antimissile Arrow 3.
Foto @Rafael Advanced Defense Systems
