In Libano è stato inaugurato il sistema per l’automazione della differenziazione dei rifiuti e sono state donate apparecchiature medicali per gli ambulatori del sud del Libano da parte del Contingente Italiano, oltre la consegna di derrate alimentari e materiali didattici.
I Caschi Blu del Contingente italiano che opera in Libano sotto l’egida della Nazioni Unite, attualmente su base Brigata “Aosta”, hanno ultimato il progetto per l’automazione della differenziazione dei rifiuti solidi urbani per il conferimento in discarica presso la municipalità di Abbasiyah, cittadina a sud del Paese.
La donazione, pianificata e condotta in tutte le fasi di esecuzione, dalla progettazione alla realizzazione finale, è stata coordinata dagli specialisti del Multinational Cimic Group di Motta di Livenza (TV) e si inquadra nell’ambito di intervento dei progetti di cooperazione civile e militare per l’amministrazione civile.
Grazie al contributo della prestazione professionale di architetti libanesi e all’apporto di manodopera locale si è cercato di dare ulteriore incentivo all’economia di un’area in difficoltà per la persistente crisi economica che attanaglia da due anni la Terra dei Cedri.
In tale quadro, la prospettiva ecologica di rispetto per l’ambiente, prioritaria in questo particolare periodo, è stata uno degli incentivi alla realizzazione del progetto da parte dei peacekeeper italiani, perché la tutela del territorio è uno degli aspetti particolarmente sentiti della missione ONU in Libano.
Inoltre, nel settore d’intervento legato alla salute e al supporto alla popolazione per la fornitura di beni essenziali e di prima necessità, sono stati donati strumenti medici, attrezzature sanitarie ed odontoiatriche all’ambulatorio della municipalità di Qallawiyah e consegnate derrate alimentari all’orfanotrofio della cittadina di Tibnin.
Negli stessi giorni, sono stati poi consegnati ausili didattici e materiale scolastico di cancelleria alla scuola primaria di Rumaysh, donati dalla scuola dell’infanzia e primaria “Santa Chiara d’Assisi” di Avellino, giunti in Libano grazie al personale del 232° Reggimento Trasmissioni, di stanza nella stessa città campana e attualmente in forza al Contingente italiano in Libano.
La missione italiana in Libano a guida Brigata “Aosta”, al suo terzo mandato nella Terra dei Cedri con i colori delle Nazioni Unite, ha la responsabilità del Settore Ovest di UNIFIL in cui operano 3.800 Caschi Blu di 16 dei 48 Paesi contributori alla missione ONU e di cui fanno parte oltre 1.000 Caschi Blu italiani.
Le attività svolte in Teatro Operativo sono condotte sotto il coordinamento e secondo le direttive impartite dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI), guidato dal Generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo.
Il COVI è l’organo di staff del Capo di Stato Maggiore della Difesa, deputato alla pianificazione, coordinazione e direzione delle operazioni militari, delle esercitazioni interforze nazionali e multinazionali e delle attività a loro connesse.
Fonte e foto Joint Task Force-Lebanon Sector West/Public Information Office-Chief