Alla presenza del Primo Ministro Pedro Sánchez, presso i cantieri Navantia di Ferrol è iniziata la costruzione della fregata Bonifaz, prima unità del programma F-110.

Tale programma avrà un investimento pari a 4,32 miliardi di euro e genererà 9.000 posti di lavoro tra diretti e indiretti fino al 2031.
Il programma F-110 prevede la costruzione di fregate multiruolo, con capacità antiaeree, anti-superficie e anti-sottomarino per svolgere compiti di protezione della forza e di proiezione di potenza navale.
L’Armada prevede la costruzione di cinque fregate F-110 che prenderanno il posto delle Santa Maria (F-80) entrate in servizio in sei unità tra il 1986 ed il 1994, dotate di armamenti e sistemi ormai obsolescenti.
Pertanto, le cinque F-110 si uniranno alle altrettante F-110 Alvaro de Bazan, tutte operative tra il 2002 ed il 2012.
Le fregate F-110 dislocheranno 6.100 tonnellate, avranno una lunghezza di 145 metri, larghezza fuori tutto di 18 metri e pescaggio di 5 metri.
Il sistema di combattimento delle Bonifaz sarà incentrato sul sistema AEGIS di Lockheed Martin in cui Navantia integra il sistema SCOMBA per le esigenze dell’Armada.
Il radar principale sarà l’AESA AN/SPY-7(V)2 di Lockheed Martin mentre il radar di superficie sarà il Prisma-25X fornito da Indra.
L’armamento di artiglieria sarà incentrato su un cannone Leonardo (OTO Melara) LW da 127/64 mm, da un CIWS SENTINEL 30 calibro 30 mm posto a poppa e da due RWS SENTINEL 2.0 per mitragliatrici pesanti calibro 12,7 mm.
Sul lato missilistico le Bonifaz avranno un sistema VLS Mk 41 a 16 celle per missili Standard SM-2 (1 per cella/lanciatore) e ESSM (4 per cella/lanciatore) e 2 lanciatori quadrupli per missili antinave RGM-84 Harpoon Block II,
Le F-110 avranno capacità di contrasto dei sottomarini con il sonar a scafo Thales UMS 4110 (BlueMaster), la cortina trainata ATAS Thales CAPTAS 4 e 2 lanciasiluri MK 32 per siluri leggeri Mk 54 da 324 mm.
Le Bonifaz avranno ponte di volo ed hangar per imbarcare un elicottero SH-60 Seahawk o NH90 ed un UAV.
La classe F-110 sarà la prima dell’Armada ad avere a bordo anche stampanti 3D per la produzione di parti di ricambio nonché un sistema di sicurezza informatica integrato per proteggere le navi dalle crescenti minacce informatiche.
Foto Navantia