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In Ucraina attaccato l’impianto nucleare di Zaporizhzia per fortuna senza conseguenze

Unità russe hanno colpito la centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa che fornisce buona parte delle energia all’Ucraina.

Da giorni colonne russe hanno tentato di oltrepassare il cordone umano e le barriere che gli Ucraini avevano posto a difesa dall’impianto.

La centrale è stata colpita ma gli incendi sono stati presto domati; i livelli di radiazione sono riportati entro livelli normali.

Peraltro, da fonti governative ucraine si apprende che la sicurezza dell’impianto nucleare è protetta.

Il premier canadese Trudeau ha condannato gli attacchi “orribili” alla centrale, invitandoli a “cessare immediatamente”.

Il segretario all’Energia statunitense Jennifer Granholm ha affermato che i reattori dell’impianto sono protetti da robuste strutture di contenimento e i reattori sono spenti in sicurezza.

Sul resto dei fronti, a sud la città di Mariupol è sempre sotto costante attacco, mentre la città di Kherson sarebbe caduta in mani russe. Sempre a sud nel Mar Nero è stato avvistato un convoglio di unità da sbarco della Marina Russa che sembrerebbe muovere verso Odessa ed una nave mercantile estone è affondata.

Più a nord, nella regione di Kiev le forze ucraine hanno ripreso il controllo della contestata città di Bucha, mentre la Pravda russa ha dato confermo che il Maggiore Generale Andrei Sukhovetsky, vice Comandante della 41ma Armata Combinata russa è morto sabato scorso durante i combattimenti nell’area di Kiev, probabilmente nel tentativo di operazione elitrasportata stroncato dagli Ucraini. Anche il saliente di Gostomel è stato ripreso dagli Ucraini.

Ieri le due controparti hanno tenuto un nuovo round di colloqui; è stato concordato di organizzare corridoi umanitari per evacuare i civili dalle zone di combattimento.

Sul fronte economico e commerciale è da segnalare che il colosso informatico Intel ha deciso di sospendere a tempo indeterminato l’esportazione in Russia di suoi microchip e prodotti informatici; la Russia ha una produzione relativamente bassa di questi prodotti.

La crisi economica scatenata dalle sanzione morde e la Banca Centrale Russa avrebbe deciso di non pagare interessi per 29 miliardi di dollari sui bond. Del resto, le principali agenzie di rating avevano declassato la Russia nella categoria dei Paesi che rischiano di non poter rimborsare il proprio debito sul lungo periodo.

Sempre in caduta libera il rublo; ieri ha toccato il rapporto di 117 per un dollaro, con un crollo di un ulteriore 8%.

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