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lunedì, Marzo 20, 2023

L’India non vuole più acquistare P-8I e caccia MiG-29

Il Governo Indiano, abbastanza a sorpresa, ha deciso di sottoporre a profonda revisione le procedure d’acquisto in atto o di prossima attivazione riguardanti sistemi d’arma importati.

Questa decisione “draconiana” è stata presa per aumentare le iniziative “Make in India” per creare lavoro e potenziare ricerca e sviluppo dell’industria del settore della Difesa.

Da quanto riporta la stampa indiana non si sono salvati i principali programmi tra cui il Boeing P-8I ed il MiG-29 ma anche l’acquisto di 14 nuovi elicotteri navali, quello relativo il missile anti-nave Klub ed il sistema Pantsir S-1.

In pratica un vero e proprio tsunami si abbatte sulle acquisizioni presenti e future indiane, perché trattasi di programmi dove la percentuale di attività indiane è bassa o nulla.

Per i Boeing P-8I, la versione export del Poseidon “tagliata su misura” per la Indian Navy, dopo i primi otto esemplari già tutti consegnati ed operativi, Nuova Delhi ha ordinato altri dieci velivoli. Di questi, la metà è stata consegnata nel 2021 e gli altri cinque sono attesi nel 2022 e 2023. Stante le decisioni prese dal Governo di Nuova Delhi tramonta l’opzione di acquisto per altri sei P-8I, nonostante la “presenza a bordo” dei Poseidon indiani di sistemi progettati, sviluppati e costruiti dall’industria indiana.

Se il programma relativo l’acquisto dei 24 MH-60R Sea Hawk sembrerebbe uscito indenne dalla “mannaia” governativa, altrettanto non si può dire del programma d’acquisto di 14 elicotteri per impieghi imbarcati fabbricati in Russia da Kamov.

Sempre la Russia vede cancellare il contratto per 21 caccia bombardieri MiG-29; era previsto che i nuovi MiG-29 si sarebbero aggiunti ai 59 MiG-29 in linea con la IAF e che necessitano di urgente ammodernamento.

Nonostante gli appelli di Washington sembra salvarsi il programma per i sistemi missilistici di difesa aerea ed antimissile S-400 “Triumph” di cui i primi elementi sono stati inviati dalla Russia in India negli ultimi giorni del 2021.

Ovviamente, tutto questo si rifletterà sull’operatività delle Forze Armate Indiane che dovranno rivedere i propri programmi, “ricalibrando” le acquisizioni sul lato interno il che, comunque, presuppone che l’industria indiana abbia raggiunto o debba raggiungere (ipotesi più probabili) livelli qualitativi che permettano di sopperire a questi programmi cancellati.

Peraltro, rimangono aperte le questioni del futuro caccia imbarcato sulla portaerei INS Vikrant, sul nuovo caccia della IAF, il cui requisito per 144 esemplari si trascina da anni senza assegnazione del relativo contratto, ed altri programmi come il nuovo sottomarino a propulsione nucleare la cui realizzazione richiede assistenza estera.

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