L’Indonesia cerca un nuovo caccia e le alternative sondate da Giacarta sono due: gli Eurofighter austriaci “usati” oppure i Sukhoi Su-35 russi.
L’indiscrezione circa l’acquisto degli EFA è giunta alla stampa ad inizio mese mentre la questione relativa ai Su-35 ha subito nel corso del tempo fasi di accelerazione e rallentamento non ultima la minaccia di Washington di applicare sanzioni economiche.
Eurofighter
L’Austria è ormai da qualche tempo che vuole disfarsi dei suoi quindici Eurofighter. Una battaglia anche a colpi di sentenze legali tra Vienna a Airbus, colpevole, secondo gli austriaci, di aver imbrogliato sui reali costi e capacità del caccia europeo. Il primo grado è stato vinto dalla multinazionale europea.
Gli EFA austriaci appartengono alla Tranche 1 che ha capacità aria-aria e aria-suolo estremamente limitate rispetto alle versioni successive. Non sono infatti dotati del sensore di ricerca, scoperta e inseguimento ad infrarosso EuroFIRST Pirate, di alcuni elementi del DASS (Defensive Aids Sub-System) e non hanno l’integrazione del missile a lungo raggio AMRAAM AIM-120.
Il portavoce del Ministro della Difesa Gen. Djoko Purwanto, sondato dalla stampa, ha affermato che la scelta di iniziare le trattative con Vienna è stata studiata a lungo.
Il 10 luglio infatti il Ministro della Difesa indonesiano Prabowo Subianto ha inviato al suo omologo austriaco, Klaudia Tanner, una offerta di acquisto per i 15 Eurofighter.
Questa mossa, oltre ad aver stupito gli addetti ai lavori, ha provocato la reazione del Presidente indonesiano Joko Widodo che ha mostrato una certa insofferenza verso l’operato del suo ministro criticando l’acquisto di velivoli non più aggiornati.
Inoltre, non c’è da superare solo lo scetticismo del Presidente Widodo ma anche la stessa legge indonesiana che prevede, per questo tipo di acquisti, una percentuale di ritorni industriali o offset pari all’85% del valore del contratto. Difficile che si possano realizzare su un prodotto già usato a meno che non rientrino particolari lavori di aggiornamento.
Vienna
Andando nello specifico l’acquisto dei 15 Eurofighter austriaci Tranche 1 è stata valutato circa 1,75 miliardi di euro (pari a 113,3 milioni di euro ad aereo).
La questione economica è tanto importante per Giacarta quanto per Vienna che, molto probabilmente, aspetta l’arrivo del corrispettivo per portare avanti il programma di acquisizione dei nuovi velivoli.
In lizza c’è il Gripen della SAAB, l’F-16 Falcon ed l’M-346 dotato di radar Grifo che ha da poco effettuato il suo primo volo ed è “sostenuto” dai Verdi per via del suo alto rapporto cost effective.
Su-35
Per il Sukhoi Su-35 siamo al centro di acque tormentate. L’Indonesia ha firmato con la Russia un contratto da 1,14 miliardi di euro per 11 Su-35 nel febbraio 2018. La prima consegna sarebbe dovuta avvenire durante lo stesso anno ma è stata poi posticipata.
A marzo spunta improvvisamente l’ipotesi F-35 con la notizia, riportata da Bloomberg, che l’Indonesia aveva rescisso il contratto con la Russia sulla scia delle sanzioni americane. Passato il polverone, il Lightning II è stato apparentemente accantonato mentre sono arrivate le rassicurazioni russe e indonesiane sulla solidità dell’accordo.
Le ultime notizie da Giacarta non suggeriscono alcun smarcamento dell’Indonesia dal Su-35. Anzi, l’ambasciatore indonesiano a Mosca, ha affermato, il 24 luglio, che l’Indonesia intende onorare il contratto sottoscritto nel febbraio 2018 e che sono in trattative per l’acquisto di elicotteri Mi-17, carri armati e blindati. In mezzo c’è anche la costruzione della prima centrale nucleare del paese del sud-est asiatico.