Islamabad si conferma come ottima cliente di Roma in materia di sistemi d’arma. A rilevare l’andamento delle esportazioni italiani verso il Paese asiatico è la “Relazione sulle operazioni autorizzate e svolte per il controllo dell’esportazione, l’importazione e transito dei materiali di armamento” dell’anno 2018.
Tale documento è redatto ogni anno dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, d’intesa con il Ministero della Difesa ed il Ministero dell’Economia e Finanze.
Il rapporto è presentato alle Camere dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri ogni anno e rappresenta il quadro dei movimenti dei sistemi d’arma e tecnologie connesse alla Difesa dall’Italia verso i Paesi esteri.
Dal rapporto 2018 emerge che l’export militare italiano verso il Pakistan dal 2017 al 2018 è praticamente quadruplicato. Infatti, si è passati dai 174,01 milioni di euro nel 2017 a 682,9 milioni di euro nel 2018. Ancora più notevole è la differenza tra il flusso del 2018 ed quello del 2016 allorquando il valore si attestò a 97,20 milioni di euro.
Delle autorizzazioni rilasciate alle forniture rappresenta ben il 40,24% (n° 42 autorizzazioni) ed il 14,29% delle esportazioni totali, piazzandosi al secondo posto dopo il Qatar.
Per Roma, Islamabad è diventata cruciale a seguito del pesante peggioramento dei rapporti con Nuova Delhi a seguito degli scandali politici-economici che hanno contraddistinto alcuni importanti appalti assegnati ad imprese italiane. Da notare che sul versante giudiziario italiano le pesanti accuse indiane non hanno trovato alcun riscontro all’esito dei processi incardinati. A peggiorare ulteriormente il clima dei rapporti italo-indiani è intervenuta la nota vicenda dei Fucilieri di Marina ora affidata, dopo lungo contenzioso, all’arbitrato internazionale per stabilire la giurisdizione dell’intricato caso.
Stante la situazione, il Pakistan è divenuto un partner importantissimo per il nostro Paese e sono stati siglati accordi di cooperazione e collaborazione tra Roma ed Islamabad nonché tra i vertici delle rispettive Difese e Forze Armate.
Il Pakistan acquista direttamente dalle nostre principali compagini industriali o di seconda mano, materiali dichiarati surplus e non più operativi delle nostre Forze Armate. In Pakistan sono presenti tutte le nostre maggiori imprese del settore Difesa.
Nella Relazione sono indicati i seguenti materiali:
- armi ed armi automatiche di calibro inferiore al 12,7mm;
- armi di calibro superiore al 12,7mm;
- munizioni;
- bombe, siluri, razzi, missili e relativo materiale di supporto;
- apparecchiature per la direzione di tiro;
- veicoli terrestri;
- aeromobili;
- apparecchiature elettroniche;
- corazzature ed equipaggiamento di protezione e costruzione;
- apparecchiature per l’addestramento e la simulazione;
- apparecchiature per la visione di immagini
Tra i materiali di seconda mano, si ricorda la cessione di quasi la totalità del parco dei semoventi d’artiglieria (circa 250 mezzi) M-109L, la versione del vecchio M-109G, a suo tempo, ammodernata con il cannone da 155/39mm che prese il posto del vecchio obice da 155/23mm. Nelle fila dell’Esercito Italiano lo M-109L è stato ritirato e radiato, sostituito dal modernissimo PzH 2000 armato con il cannone da 155/52mm in grado di sparare munizionamento guidato Vulcano per tiri di precisione a lunga portata.
Notevoli le cessioni di veicoli cingolati trasporto truppe M-113 e derivati, di cui numerose centinaia sono state alienate in Pakistan. Di recente, nel settore blindati, è avvenuto il trasferimento nel Paese asiatico di un lotto di blindo Puma, sostituite presso l’Esercito dai più performanti Freccia, Lince ed Orso. Anche i veicoli tattici logistici dell’Esercito Italiano sono stati interessati dalle cessioni al Pakistan, entrando in servizio materiali più moderni ed efficienti.
In campo aeronautico, il Pakistan ha acquistato diversi lotti di elicotteri Leonardo AW139 che sono impiegati con estrema soddisfazione dalla Pakistan Air Force. In tempi più remoti, l’allora Fiar fornì le versioni del radar Grifo per ammodernare i caccia FC-1 e Mirage in dotazione all’Aeronautica pakistana. Peraltro, trova impiego anche l’uav Falco di Leonardo. Diffusi anche sensori radar terrestri per la scoperta e la difesa antiaerea.
La Marina da parte sua ha in dotazione siluri della Wass (gruppo Leonardo) sia per gli elicotteri e per gli aerei da pattugliamento marittimo (ATR modificati in Germania), sia per navi di superficie e sottomarini. Tra l’altro, la Marina di Islamabad impiega tre sottomarini tascabili, prodotti a suo tempo in Italia, ed è ottima cliente di sistemi di avvicinamento di italica fattura per le forze speciali.
Foto: Pakistan Army