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Isole Cook e Nuova Zelanda in rotta di collisione per causa cinese

Nella lontanissima Oceania c’è in atto uno scontro al momento solo verbale ed ideologico tra la Nuova Zelanda e le Isole Cook.

I problemi tra Wellington e Avarua nascono per la decisione del Governo delle Isole Cook di stipulare con Pechino accordi economici che, secondo la Nuova Zelanda, comprometterebbero la stabilità e sicurezza dell’area.

Le Isole Cook dall’inizio del Novecento fino al 1965 sono appartenute alla Nuova Zelanda che le ha gestite con una sorta di protettorato.

Peraltro, pur non avendo mai ottenuto ufficialmente l’indipendenza da Wellington, le isole Cook hanno un proprio governo e battono moneta, pur mantenendo il dollaro neozelandese come valuta, mantenendo il passaporto neozelandese al fianco di quello locale.

Le Cook sono economicamente strettamente interconnesse alla Nuova Zelanda, e grazie al regime fiscale particolarmente agevolato, sono annoverate tra i cd. “Paradisi Fiscali”.

Finora le Isole Cook hanno operato in libera associazione con la Nuova Zelanda, gestendo i propri affari, ma prestando assistenza ai neozelandesi in caso di necessità e di calamità, piuttosto frequenti nell’area; tra l’altro le Isole ricevono consistenti aiuti finanziari dalla Nuova Zelanda.

Il problema serio nasce dalla volontà del Governo di Avarua di voler stipulare con Pechino un solido accordo di partnership che è visto come “fumo negli occhi” da parte del esecutivo di Wellington.

La questione è seria perché Wellington (con dietro Canberra e Washington) vede questo accordo come una sorta di “cavallo di Troia” che permetterebbe a Pechino di entrare stabilmente in un’area fin qui sostanzialmente immune, con rare eccezioni, dall’influenza cinese.

Da parte sua Mark Brown, premier delle Isole Cook, ha tentato di smorzare i toni della polemica con il vice premier e Ministro degli Esteri neozelandese Winston Peters, sostenendo che nella bozza di accordo in discussione con la Cina non si parla del tema della sicurezza.

La questione degli accordi con Pechino si innesta su altri fronti aperti tra Avarua e Wellington; infatti, non c’è alcuna intesa sulla questione di un passaporto separato per gli abitanti delle Cook e l’istituzione di un apposito registro marittimo che, di fatto e di diritto, sancirebbero l’indipendenza delle Isole dalla Nuova Zelanda.

Per le autorità neozelandesi queste tematiche dovrebbero essere sottoposte a referendum, ma il Governo di Avarua si guarda bene dal indirli per paura che sarebbero bocciati dalle urne, perché in caso di risultato favorevole, gli abitanti delle Cook perderebbero il passaporto neozelandese e i benefici dello status privilegiato che consente loro di vivere ed operare economicamente in Nuova Zelanda, oltre il ridimensionamento o la cessazione degli aiuti finanziari da parte di Wellington.

Foto via social network X

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