
Nei primi giorni di marzo 2020 il Dipartimento di Stato aveva autorizzato la vendita di otto aerorifornitori KC-46A Pegasus per 2,4 miliardi di dollari a Israele.
Malgrado non sia stata ancora siglata la “lettera di approvazione” con Boeing per il programma Pegasus, Tel Aviv ha richiesto di ricevere in anticipo due KC-46A in consegna all’US Air Force il prossimo anno.

L’USAF dovrebbe dunque rinunciare ai due Boeing da “girare” ad Israele ed aspettare l’anno successivo per reintegrarli.

(foto: www.iaf.org)
Secondo la programmazione originale i primi due velivoli sarebbero dovuti arrivare nel 2023 ma i Boeing 707, attualmente in servizio nell’Aeronautica israeliana, hanno ormai raggiunto i 60 anni di età e lo scorso anno sono stati anche messi a terra.
Israele ha dunque l’impellente necessità di poter fare affidamento su una componente di tanker in grado di assicurare la continuità delle operazioni di volo a lungo raggio (Iran in primis).
I contatti, secondo quanto riportato dal The Jerusalem Post, sono avvenuti durante la giornata di mercoledì e la risposta di Washington non dovrebbe tardare ad arrivare.
Giappone e Israele

Modellino del Kawasaki C-2 (a sinistra)
By Hunini – Own work, CC BY-SA 4.0, Link
Israele è il secondo cliente internazionale per i KC-46 dopo il Giappone che ha in programma di acquistare sei KC-46A ad un costo di circa 200 milioni cadauno da affiancare i quattro KC-767 già in servizio. I lavori per il primo esemplare sono iniziati nel 2019.
La fretta di Tel Aviv di ricevere i Pegasus si deve però scontrare con alcuni ritardi e problemi che attanagliano lo sviluppo dell’aerorifornitore fin dalle prime tappe del programma.
Carburante
Martedì 7 Luglio 2020 gli Stati Uniti hanno autorizzato la vendita di 990 milioni di galloni americani (1 U.S. gal = 3,78 litri) di carburante per aerei (JP-8), diesel e benzina ad Israele per 3 miliardi di dollari.