Il Presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko ha dichiarato che saranno acquistati armi russe per un valore superiore al miliardo di dollari, sottolineando che sono in corso trattative per la cessione di sistemi di difesa d’area a lungo raggio S-400 che dovrebbero difendere i settori meridionali del Paese, affiancandosi agli S-300 già schierati ad occidente.

Al centro dei colloqui tra Minsk e Mosca vi è la stipula di un’alleanza militare oltre che economica strettissima tra i due Paesi, inclusa la questione Ucraina che la Bielorussia considera ostile. Lukashenko, inoltre, accusa la NATO di voler invadere la Bielorussia, accusa che, ovviamente, l’Alleanza rigetta con forza.
Il mese scorso la Bielorussia e la Russia hanno eseguito grandi manovre ed importanti unità del esercito di Minsk sono state spostate ai confini con l’Ucraina mettendo in allarme Kiev sulle reali intenzioni bielorusse. Nei prossimi giorni lo scenario si replicherà con la grande esercitazione Zapad 2021 messa in atto da forze russe e bielorusse sempre più integrate e sottoposte a comando e controllo unitario.
La Russia è sempre più presente in Bielorussia anche con installazioni militari fisse con una stazione radar AESA per allerta precoce ed un centro di comunicazione della Marina. A Grodno, se non cambiano i programmi, sarà istituito un centro d’addestramento binazionale per i sistemi di difesa d’area S-400.
Mosca sta trasferendo a Minsk velivoli da combattimento Sukhoi Su-30SM di cui sedici esemplari sono stati ordinati nel 2017 e nel 2021, velivoli d’addestramento avanzato/attacco leggero Yak-130, elicotteri Mi-35 e MI-8MTV nonché sistemi di difesa aerea Tor M-2 in grandi quantità. Oltre gli S-400, Mosca avrebbe proposto a Minks addirittura i nuovissimi S-500 per la difesa antimissile.