La testata bulgara Mediapol riporta la notizia che il Ministro della Difesa Bulgaro Krasimir Karakachanov ha ribadito l’intenzione della Bulgaria di acquistare entro due-tre anni un sottomarino di seconda mano italiano o norvegese.
La Marina Bulgara da alcuni anni non ha più sottomarini operativi ma coltiva l’ambizione di poter ripristinare la componente. Fino ad oggi, ogni tentativo è stato vano a causa della mancanza di risorse da impiegare in questo progetto. Ora, a detta del Ministro della Difesa Karakachanov, la situazione sembra mutata e vi è la concreta possibilità di dare attuazione al programma.
Priorità alla componente di superficie
Al momento, la Marina Bulgara ha in atto un programma del valore di circa 400 milioni di euro per il rinnovo della componente di superficie con l’acquisto di due OPV/corvette leggere del cantiere navale tedesco Lurssen che saranno allestite in Bulgaria dalla società Delfin.
I battelli Sauro III-IV serie ed il programma U-212 NSF
Per quanto riguarda i possibili candidati, in Italia vi sono i battelli classe Sauro III o IV serie che, tra il 1999 ed il 2005, sono stati ammodernati con un sistema di combattimento derivato da quello installato sulla prima coppia di U212A, classe di sottomarini frutto della cooperazione tra Germania ed Italia, e pur non disponendo di sistemi di propulsione indipendenti dall’aria, sono tutt’ora attivi.
Recentemente, è partito l’iter per la sostituzione di questi battelli con un programma che coprirà la realizzazione in Italia di un pari numero di battelli U212 NFS, ed è stato siglato il contratto del valore di 1,32 miliardi di euro per la costruzione dei primi due battelli. I nuovi U212 NFS avranno a bordo sistemi di ultima generazione messi a punto dall’industria nazionale.
Gli Ula ed i problemi irrisolti per gli U212 CD
In Norvegia vi sono i coevi battelli classe Ula, costruiti in sei esemplari tra il 1987 ed il 1990, derivati dal tedesco Type 209 ed allestiti per rispondere alle particolari esigenze norvegesi.
Per la sostituzione di questi battelli, anch’essi privi di sistemi AIP, c’è un accordo di massima con la Germania, per il programma U212 CD, una variante riveduta soprattutto nel tonnellaggio degli U-212A.
Peraltro, al momento non sembrano essere stati risolti i problemi di costi, ritenuti troppo elevati da parte norvegese, e di finanziamento da parte tedesca. Il relativo contratto che doveva essere stipulato per metà 2020 alla fine dell’anno scorso non era stato siglato.