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La Cambogia demolisce una struttura finanziata dagli USA, l’ombra della Cina

Gli Stati Uniti hanno dimostrato il proprio “disappunto” per la demolizione di un edificio costruito con finanziamenti americani presso la base navale di Ream mentre all’interno della stessa i lavori di espansione sono eseguiti dalla China Metallurgical Group Corporation.

I lavori sono stati annunciati dal Vice-Ammiraglio Vann Bunlieng per consentire alla Base Navale di ospitare unità di dimensioni maggiori.

Washington ha mostrato il proprio malumore circa il fatto che il governo cambogiano non ha avvertito o dato spiegazioni.

La preoccupazione è che la demolizione sia collegata ai lavori che vedono una grossa azienda cinese coinvolta nei lavori.

Il Ministro della Difesa cambogiano, Tea Banh, sostiene invece che la struttura verrà solamente spostata a circa 30 km di distanza e che, operando nel proprio interesse, non era tenuta ad informare gli Stati Uniti.

E’ intervenuto anche il Primo Ministro Hun Sen specificando che la Costituzione del Regno di Cambogia vieta la presenza di Basi Militari all’interno dei propri confini.

Il comma 4 dell’articolo 53 del Capitolo IV (“Sul Regime Politico”) recita infatti: “Il Regno di Cambogia non autorizza (la presenza di,ndr) qualsiasi base militare straniera all’interno del proprio territorio così come proprie basi militari all’esterno eccetto sotto una richiesta della Nazioni Unite.”

Il comma successivo però può facilmente aggirare questa limitazione: “Il Regno di Cambogia si riserva il diritto di ricevere assistenza militare straniera per l’equipaggiamento militare, l’armamento, le munizioni, l’addestramento per le proprie forze armate e altra assistenza per l’auto-difesa e per assicurare l’ordine pubblico all’interno del proprio territorio”.

Lo scorso anno infatti, il Wall Street Journal, aveva pubblicato la notizia dell’esistenza di una bozza segreta di un accordo tra Cambogia e Cina per ospitare nella base di Ream unità della Marina Popolare di Pechino per 30 anni. Il Governo cambogiano era intervenuto affermando l’indipendenza della propria linea di politica estera.

La presenza cinese è stata denunciata da Sam Rainsy, leader del partito d’opposizione e del Partito della Salvezza Nazionale prima della sua dissoluzione da parte della Corte Suprema.

Nel 2006 la Cambogia ha aperto i propri porti alle petroliere cinesi in modo da consentire a Pechino di sfruttare i giacimenti presenti nel Golfo del Tonchino.

Il Contrammiraglio Tom Carney ed ufficiali della Marina cambogiana a Ream durante CARAT 2012
(U.S. Navy photo by Mass Communications Specialist 1st Class Robert Clowney/Released)

La base navale di Ream è situata in posizione strategica per l’aerea ed è anche sede dell’esercitazione annuale Cambogia-Stati Uniti all’interno del programma Cooperation Afloat Readiness and Training (CARAT)

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Immagine di copertina:  Ream Naval Base di Dmitry Makeev

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