Il Ruolo della Comunicazione sul tema Aerospazio. Una comunicazione di nicchia trattata dagli specialisti del settore.
Enrico Ferrone Ingegnere Aeronautico, di origine Campano, laureato alla Universita’ di Napoli Federico ll. Tra i suoi riconoscimenti, è membro dell’Académie de l’air et de l’espace francese. E’ un giornalista pubblicista specializzato nel settore Spaziale. Ama però definirsi “menestrello dello spazio”. Comincia a scrivere su temi Aeronautici, dove approfondisce sempre più le sue conoscenze in ambito Aerospaziale. Soprattutto attraverso le conoscenze di persone che, di volta in volta, gli hanno dato informazioni, spiegazioni, ed illuminazioni, su tanti aspetti, soprattutto in ambito tecnico. L’ingegnere Ferrone ha realizzato una carriera Aeronautica dove lui stesso definisce che “ e’ stata una disciplina personale la quale approfondisce di volta in volta temi aerospaziali”. Nella sua casa di Roma, possiede una enorme biblioteca ben fornita di libri su temi Aeronautici e sullo Spazio, dove il suo grande interesse e’ quello di leggere, documentarsi, appassionarsi, in una dimensione anche critica in certi versi, nel discernere in ciò che è più o meno vero.
Benvenuto Ingegnere Enrico Ferrone, ci illustra secondo lei la definizione di una comunicazione scientifica, e specializzata?
La comunicazione scientifica come si è evoluta secondo un mio punto di vista: Le prime scoperte importanti da un punto di vista della scienza avvennero per mano di alcuni grandi geni, gli scienziati, che sono da sempre ostinati nel rinchiudersi nei segreti dei propri laboratori, applicando l’uso di appunti crittografati per evitare e prevenire qualunque forma di copia. Coloro che hanno scoperto il mondo, dal calcolo algebrico, alla gravita’, le ricerche nucleari, fino ad una evoluzione sempre maggiore nel tempo. Man mano che si è evoluta la scienza abbiamo iniziato a comprendere sviluppi in ambito di tipo industriale, economico, militare, ecc. Si è passati dai laboratori sotterranei, privati, ai grandi Centri di Ricerca, che ad oggi rappresentano una realtà in tutto il mondo, come nella Silicon Valley, gli Stati Uniti, la California. Parlando in termini di costi, dove soprattutto i ritorni della monetizzazione per le ricerche non sono immediate, un esempio: se pensiamo a tutto ciò che e’ stato costruito ed inventato per la Luna, ad oggi cominciamo realmente ad avere una consapevolezza, come i telefoni cellulari, telecamere miniaturizzate, le apparecchiature ultra tecnologiche mediche, i satelliti, cominciano ad essere parcellizzati, allora ciò significa che c’è un bisogno soprattutto di finanziamenti Statali, lo Stato che finanzia, e tutto ciò alimenta con i soldi dei contribuenti, quindi e’ stato necessario divulgare e far comprendere almeno parte del perché si spendono fondi, quale un passaggio fondamentale per arrivare ad una comunicazione realistica. La comunicazione e’ uno strumento fondamentale, strategico, poiché permette ad uno Stato o ad una moltitudine di Stati di poter far conoscere il proprio potenziale, soprattutto in ambito tecnologico. E’ un’interpretazione necessaria che e’ demandata verso chi ha il potere della comunicazione che può essere trasmessa in diversi modi, come per esempio: in campo Spaziale, dove è possibile una comunicazione quasi sportiva, di agonismo, un’analisi tecnologica, economica, o anche di natura geopolitica. L’informazione e’ una comunicazione, secondo un mio punto di vista di tipo trasversale, in grado di abbracciare più discipline.
Ingegnere Enrico Ferrone, lei ha scritto dei bellissimi Libri, ce ne parla?
Ho scritto tre libri: Il Primo “Tra cielo e mare. Idrovolanti e anfibi nell’aviazione mondiale”. In questo libro si narra dell’Idrovolante, il quale definisco “una macchina ibrida, straordinaria che puo’ atterrare sulla Terra e puo’ ammarare sull’acqua”. E’ un velivolo adatto ad effettuare decolli e ammaraggi su superfici d’acqua libere. Nei primi anni del 900 il termine “idrovolante” era utilizzato dall’ingegnere Enrico Forlanini per indicare gli idroplani da lui progettati. L’idrovolante quando atterra sull’acqua e’ come se cavalcasse l’onda. Questo mio primo libro parla della storia, alla tecnologia, con una interpretazione del perche’ si è arrivati all’Idrovolante, narrando le origini, partendo dai fratelli “Wright-Wilbur e Orville” i quali realizzarono il primo volo nel 1903 dove non c’erano superfici di decollo, ma grossi spazi; allora si pensava che il mare potesse essere la migliore superficie, poi la densità dell’aria era mille volte più bassa di quella dell’acqua. Io stesso ho avuto un’esperienza personale, ho volato con un Idrovolante, ed ho avuto la percezione di quanto è difficile pilotare questo velivolo. Ho volato in mezzo alle Alpi, da Como alla Svizzera tra le montagne, un’esperienza bellissima e con uno straordinario atterraggio sull’acqua.
Nel secondo Libro: “Il volo a Napoli dal passato al futuro”. Un libro che racconta la città Metropolitana di Napoli, mia città di origine, e la grande fortuna di possedere cieli sempre limpidi, dove si può volare sempre di più rispetto magari ai cieli nebbiosi di altre città. Questo secondo libro dedicato al volo a Napoli, l’importanza di ciò che ha rappresentato l’industria e la scienza Aeronautica e la scienza in Campania.
Infine, nel terzo Libro: “Carlo Buongiorno, lo spazio di una vita. Intervista al primo Direttore Generale dell’Agenzia Spaziale Italiana”, per il quale ho vinto il premio Corsena. Una interessante biografia dello Spazio in Italia, di come nasce, il perché nasce lo Spazio in Italia, e come si è sviluppato, tutto attraverso un’ intervista realizzata a Carlo Buongiorno primo Direttore Generale dell’Agenzia Spaziale Italiana. Una crescita bivalente sviluppata da una parte, su progetti Europei di creare lo Spazio in Europa, e dall’altra sulla scia Americana.
Intervista a cura di Valentina Busiello