
La Cina sta lavorando alacremente allo sviluppo di una capacità navale di primissimo livello per poter difendere i propri interessi in una area molto “calda”.
Tra le novità emergenti c’è una nuova concezione di “portaerei”.
Secondo una RFP (Request for Proposal) circolata sull’internet “cinese” sarebbe allo studio una LHD (Landing Helicopter Deck) dotata di catapulte elettromagnetiche e cavi di arresto.
Generalmente da questa tipologia di navi è possibile impiegare solamente aerei come l’Harrier o l’F-35B cioè del tipo STOVL (Short Take-Off and Vertical Landing). Questo poiché non essendo dotate di catapulte necessitano di aerei in grado di assicurare corse di decollo molto corte.
Una specie di incrocio quindi tra una nave da assalto anfibio polivalente ed una portaerei dotata di tecnologie di ultima generazione

La nuova unità allo studio, “Project XX6” secondo l’RFP o Type 076, dovrebbe combinare un ponte prettamente tipico delle LHD con un sistema di lancio elettromagnetico (EMALS) e cavi di arresto così da consentire operazioni aeree senza avere le limitazioni intrinseche dei VTOL.
I piani cinesi sembrano però essere ancora più interessanti. Invece di impiegare aerei “tradizionali” le navi del “Project XX6” potrebbero lanciare velivolo senza pilota. Questa soluzione è anche conseguenza dal fatto che la Cina non ha la disponibilità di aerei a decollo verticale come l’F-35B, l’unico aereo di nuova generazione a possedere tale capacità.

Secondo alcune informazioni e rumors queste nuove unità saranno leggermente più grandi delle Type 075 attualmente in costruzione.
Sempre nella RFP si parla di un impianto propulsivo composto da turbine da 21MW e generatori elettrici da 6 MW secondo lo scherma IEP (Integrated Electric Propulsion) e della presenza di un elevatore da 30 tonnellate.
La tecnologia per lo sviluppo e l’impiego delle catapulte elettromagnetiche deriva invece dalla costruzione delle nuove portaerei Type 002. Solamente gli Stati Uniti sulle nuove Classe Ford impiegano tale tecnologia.
Per ora i modelli 3D si basano su mere supposizioni. In futuro, se verranno rilasciate più informazioni, sarà possibile capire meglio le intenzioni cinesi.
GJ-11 Sharp Sword
Sul lato dei velivoli senza pilota la Cina ha fatto passi da gigante negli ultimi anni riuscendo anche a esportare all’estero con successo i suoi prodotti.
Tra gli UAV in sviluppo quello che potrebbe equipaggiare le nuove “portaerei LHD” è il GJ-11.

Il Gongji-11 Sharp Sword è un UCAV (Unmanned Combat Aerial Vehicle) stealth dotato di baia interna per le armi. Ha una apertura alare di circa 14 metri, una lunghezza di 11,65 ed un peso massimo al decollo di 20.215 kg (44.566 lb). L’autonomia dovrebbe essere nell’ordine dei 4.000 km.
Lo Sharp Sword avrebbe delle difficoltà a decollare impiegando solamente lo “skyjump” mentre con l’assistenza di una catapulta i carichi trasportabili crescerebbero enormemente.
Elicotteri senza pilota
Oltre ai velivoli senza pilota Pechino si sta muovendo anche nel campo degli elicotteri a controllo remoto.
Recentemente un elicottero a controllo remoto è stato visto operare da una LHD della Classe Type 075.