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La Cina sviluppa un laser satellitare per scoprire i sottomarini (a 500 metri di profondità)

Rendering di massima del Progetto Guanlan

Secondo quanto riportato all’agenzia di stampa India Today e da altre testate come South China Morning Post, la Cina avrebbe recentemente approvato lo stanziamento di fondi per lo sviluppo di un laser multiuso satellitare. Nel mese maggio la Cina ha lanciato il Progetto Guanlan (in mandarino: “osservare le grandi onde”) con lo scopo di controllare i flussi marittimi ed avere la possibilità di rilevare i sottomarini in immersione delle marine nemiche. Stati Uniti e Russia avevano in passato tentato di sviluppare un dispositivo simile, riuscendo però a penetrare l’acqua per soli 100/200 metri. Troppo poco se si vuole rilevare un sottomarino in immersione. La Cina sta tentando di arrivare alla profondità di 500 metri, grazie al lavoro del laboratorio nazionale Pilot con sede a Qingdao, sulla costa orientale della Cina. I ricercatori cinesi hanno inviato il loro progetto al Governo lo scorso anno il quale ha approvato lo stanziamento dei fondi necessari nel mese di maggio 2019. Song Xiaoquan, un ricercatore del progetto, ha affermato che il team di lavoro è in grado di rispettare i tempi previsti e che l’ingresso di questo nuovo satellite in orbita “cambierà tutto”.

Secondo le poche informazioni trapelate, il sistema dovrebbe produrre un raggio laser molto intenso e tramite il cambiamento di colore o frequenza andare a scandagliare il mare a diverse profondità. Con l’utilizzo combinato di un radar a microonde, anch’esso montato sul satellite, in grado di osservare minimi disturbi nella superficie del mare, il laser potrebbe essere puntato in aree specifiche. Il laser potrebbe essere costruito dall’Istituto di Ottica e di Meccanica di Precisione Xian nella provincia di Shaanxi. Zhang Tinglu, un altro ricercatore coinvolto nel progetto, ha affermato che l’obiettivo del laser è oltrepassare lo strato termoclino.

Non è chiaro a che livello di scienza o fantascienza sia basato questo laser. La Cina ha dimostrato di avere una certa capacità di sviluppo indipendente dalle nazioni tradizionalmente sue alleate come la Russia. Dal punto di vista tecnologico si tratta sicuramente di un dispositivo molto delicato e incline ad andare incontro a molti “falsi allarmi”. Gli Stati Uniti nel 2010 con il programma “Deep Sea” riuscirono a scendere fino alla profondità massima di 200 metri.

Nella stessa Cina tra gli ambienti accademici non c’è un grosso entusiasmo. Uno scienziato dell’istituto di ottica e meccanica di precisione di Shanghai, che è voluto rimanere anonimo, ha detto che raggiungere cinquecento metri “è una missione impossibile” aggiungendo inoltre che “i ricercatori non riusciranno a rompere l’oscurità di madre natura a meno che non siano come Tom Cruise, armati con qualche arma segreta”.

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