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Troopers assigned to Bravo Company, 3rd Battalion, 8th Cavalry Regiment, 3rd Armored Brigade Combat Team (3ABCT), 1st Cavalry Division, stage the first set of new M1A2C (SEP v.3) Abrams Tanks at Fort Hood, Texas, July 21, 2020. The modernization of the Greywolf brigade, with the addition of receiving the new Abrams tanks, makes 3ABCT the most lethal and agile armored brigade in the Army. (U.S. Army photo by Sgt. Calab Franklin)

La Colombia chiede agli USA gli M1A2 Abrams

Secondo quanto riferito da fonti locali a Defense News, la Colombia ha chiesto agli Stati Uniti un numero non precisato di carri armati M1A2 usati per migliorare le proprie capacità di difesa.

Attualmente l’Esercito Nazionale della Colombia, fondato nel 1819, non opera alcun Main Battle Tank (MBT) e la piattaforma blindata di maggiore calibro in servizio è il brasiliano EE-9 Cascavel, sviluppato negli anni 70′, che è armato con un cannone da 90 millimetri.

La Colombia ha una morfologia del terreno che rende difficile operare un mezzo nell’ordine delle 50 tonnellate e dovendo fare i conti con stanziamenti non proprio elevati l’Esercito ha preferito veicoli come il LAV III dotato di un buon rapporto tra potenza di fuoco, dimensioni e mobilità.

La scelta di operare un mezzo così complesso quanto in grado di assicurare una elevata potenza di fuoco può essere derivata da vari fattori.

Per quanto riguarda la lotta contro il narco traffico l’effetto può essere perlopiù psicologico dato che far avanzare un Abrams dentro una foresta, in territorio scosceso, con fanghiglia ed altre difficoltà ambientali non è proprio indicato. Senza contare che per trasferte medio-lunghe bisogna assicurare all’M1A2 un supporto logistico con tanto carburante.

In ambito internazionale le relazioni con il Venezuela sono tutt’altro che buone e negli ultimi anni i governi Chavez e Maduro hanno ottenuto diverso armamento dalla Russia compresi 92 T-72B1V consegnati tra il 2009 ed il 2012 con una opzione per ulteriori 100.

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