Il prossimo trenta novembre la Corea del Sud effettuerà il lancio del suo primo satellite spia costruito nel Paese al fine di sorvegliare le attività militari e spaziali della Corea del Nord.
L’annuncio è stato dati a pochi giorni dell’ennesimo fallimento (il terzo per la precisione) da parte della Corea del Nord di immettere in orbita un proprio satellite di osservazione e ricognizione; a differenza dei precedenti tentativi, il terzo lancio nord coreano, nonostante l’annuncio, non è stato eseguito verosimilmente per problemi tecnici sopravvenuti che hanno sconsigliato i tecnici di Pyongyang dal procedere oltre nella sequenza.
Satellite EO/IR e satelliti radar ad apertura sintetica (SAR)
Il satellite sud coreano dotato di telescopio elettro-ottico a infrarossi (EO/IR) con risoluzione di 30-50 cm sarà immesso in orbita geostazionaria ad un’altezza tra i 600 ed i 700 km da un razzo vettore Falcon 9 di SpaceX e sarà lanciato dalla base di Vandenberg gestita dalla US Space Force e dall’USAF.
La Defense Acquisition Program Administration (DAPA), l’Agenzia per gli appalti militari della Corea del Sud, ha sottoscritto con SpaceX (l’impresa spaziale del multi miliardario Elon Musk) un contratto che prevede il lancio entro il 2025 di altri quattro satelliti, questa volta dotati di radar ad apertura sintetica (SAR) per osservazione e ricognizione, del peso do 800 kg da posizionare in orbita bassa.
Il programma spaziale del valore di 970 milioni di dollari è curato dalla Agenzia per lo sviluppo della difesa (ADD) e dal Korea Aerospace Research Institute (KARI) come appaltatori principali e vi partecipano a vario titolo Thales Alenia Space, Korea Aerospace Industries (KAI) ed Hanwha Systems.
Indipendenza tecnologica satellitare sud coreana
Fino ad oggi, per ottenere le informazioni su movimenti e le attività militari nord coreane la Difesa di Seul ha dovuto appoggiarsi ai dati forniti dalla rete satellitare statunitense, con le limitazioni imposte dal US DoD per motivi di sicurezza nazionale in alcuni casi alla condivisione di immagini ad alta risoluzione.
Pertanto, la nuova costellazione di satelliti spia permetterà a Seul di ovviare a questo problema, consentendo alla Difesa Sud Coreana di compiere un enorme passo in avanti nel settore dell’osservazione e ricognizione satellitare con tecnologia sviluppata e messa a punto dalla propria industria aerospaziale, con tutti gli ovvi benefici in termini di ricaduta nei settori della ricerca e dell’industria.
L’aiuto russo alla Corea del Nord
Peraltro, grazie al generoso sostegno militare offerto da Pyongyang a Mosca impegnata in guerra con Kiev da più di un anno e mezzo (si stima l’invio in Russia di oltre un milione di proiettili di artiglieria oltre uav e sistemi di artiglieria), l’intelligence occidentale dà per assodata l’indiscrezione emersa a margine del summit tra il leader nordcoreano e quello russo, sul prossimo aiuto russo allo sviluppo ed all’immissione in orbita dei nuovi satelliti della Corea del Nord.
Foto @Space X